
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 10 Aprile 2025
L’allarme degli apicoltori: «Troppa chimica per piante e diserbo»
Sondrio
C’è preoccupazione in seno al mondo dell’apicoltura della provincia di Sondrio, già fortemente provato dallo scarso per non dire nullo raccolto dello scorso anno e anche di quello precedente, in ragione delle possibili ripercussioni sulla filiera degli insetti bottinatori dell’irrorazione di prodotti fitosanitari sulle piante da frutto e del ricorso a programmi di diserbo e a trattamenti anti zanzare da parte delle amministrazioni comunali.
Per questo, a scopo preventivo e al fine di promuovere un proficua collaborazione fra produttori apistici, frutticoltori e cittadinanza tutta, l’Apas, Associazione produttori apistici della provincia di Sondrio, forte di 750 associati di cui 600 attivi sul territorio valtellinese, ha inviato due lettere via Pec alle cooperative ortofrutticole della provincia di Sondrio e a tutti i sindaci e gli assessori comunali competenti in materia per invitarli ad osservare le buone pratiche e le norme di legge che tutelano la produzione apistica in relazione all’utilizzo di fitofarmaci e al ricorso a diserbanti a bordo strada e a trattamenti anti-zanzare.
«Ogni anno inviamo una lettera ai frutticoltori e ai Comuni in questo senso - osserva Silvia De Palo, presidente di Apas Sondrio -, anche se stavolta la preoccupazione e l’accento che poniamo sul tema è maggiore, perché siamo in presenza di una situazione molto particolare in cui i fiori di prato, in special modo il tarassaco, molto bottinato dagli insetti, sono fioriti molto prima del solito e prima della fioritura dei frutteti, fra cui cito, a titolo di esempio, i meleti. Di cui l’importanza di fare particolare attenzione al loro trattamento con fitosanitari, perché bisogna evitare che il prodotto cada sul prato fiorito. Per questo invitiamo allo sfalcio sotto le piante prima di trattarle, previsto anche per legge, perché irrorare senza sfalcia significa uccidere innumerevoli insetti impollinatori che stanno bottinando sui fiori del tarassaco e significa anche infrangere la legge regionale numero 5 del 2004 che tratta questa materia».
De Paolo, nelle missive, ricorda anche che «sono molteplici i casi di morie di api sul territorio regionale, Valtellina compresa - osserva - causati dai trattamenti insetticidi e diserbanti, che si verificano ogni anno e a farne le spese sono, in primis, le api, ma anche gli apicoltori che si ritrovano con gli alveari fortemente spopolati o morenti e nei casi fortunati le api non sono più in grado di produrre miele per la stagione in corso, mentre in quelli più sfortunati l’intero alveare collassa del tutto».
Il problema è serio e merita di essere considerato attentamente «perché ad avere danni sono poi, anche, indirettamente, gli agricoltori e i frutticoltori stessi - dice De Palo - perché questi insetti sono fondamentali per l’impollinazione e senza di loro la resa sarebbe nettamente inferiore». Il caldo invito che arriva da Apas, quindi, è ad osservare le leggi e le buone pratiche, eseguendo lo sfalcio sotto i frutteti prima di irrorarli, preferire il diserbo meccanico a quello chimico, eseguire i trattamenti prima e dopo la fioritura della pianta, mai durante, eseguirli in fase notturna o crepuscolare quando gli insetti non sono in attività, rimandare il trattamento in caso di brezza, anche leggera, utilizzare solo prodotti consentiti a basso impatto per gli insetti impollinatori e con i dosaggi consoni, in presenza di apiari prevedere una fascia di rispetto di 300 metri e mai indirizzare il trattamento verso l’apiario. Con riguardo ai trattamenti anti zanzare Apas chiede di preferire quelli larvicidi e di seguire le stesse buone pratiche richieste ai frutticoltori «fermo restando che il diserbo sarebbe da attuare in modo meccanico, sempre, non con prodotti chimici - osserva - anche se capisco che può essere più laborioso. Ne va del nostro ambiente e della qualità della nostra stessa vita».
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