Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 02 Luglio 2018
La vittoria sondriese spinge Pontida
“Civici” sul pratone
Un pullman e numerose auto sono partite dalla Valtellina per la festa annuale della Lega. Insieme ai militanti “storici” anche molti volti nuovi.
I militanti storici insieme a chi si è avvicinato da poco al partito, ma anche a numerosi “civici” che con la Lega hanno condiviso, in coalizione, la recentissima vittoria elettorale a Sondrio. Un vero mix, come non si era mai visto nelle edizioni precedenti, quello che ieri ha composto la delegazione valtellinese presente numerosa, seppur in ordine sparso, sul pratone di Pontida: un pullman pieno, i giovani padani arrivati già giovedì sera e tante auto private.
La conquista del capoluogo ha messo le ali ad un entusiasmo già di per sé alle stelle dopo la doppia visita di Matteo Salvini in città durante la campagna elettorale a sostegno di Marco Scaramellini, trascinando in terra bergamasca numerosissimi candidati consiglieri comunali, tra cui non pochi “civici” coloro cioè militanti nelle liste non di partito che però a Pontida hanno scelto d’indossare la maglietta dei leghisti della prima ora. Tra loro non è passata inosservata Federica Scardino, della squadra di Sondrio liberale. «Fare battute è facile, si diventa simpatici, metterci la faccia un po’ meno - ha scritto ieri su facebook -. A chi come me crede nella Lega anche se meridionale.Se davvero vogliamo andare avanti dobbiamo rompere gli schemi, non esistono partiti che rappresentano un territorio, esistono cittadini che lavorano per il bene della comunità. Sondrio ne è la prova, ha vinto un gruppo di persone appartenenti a partiti politici e liste civiche. Bisogna sempre lavorare nel rispetto reciproco e senza mai perdere l’obiettivo».
Prima volta sul «sacro suolo» come i militanti lo definiscono anche per Andrea Mostacchetti, ex civico autonomista convertito al salvinismo e candidato consigliere a palazzo Pretorio con la Lega. «È la mia prima volta a Pontida - racconta -. Una giornata di festa e di popolo. Giornata calda e di grande passione. Mai avrei immaginato ci fossero così tante persone. C’era tutta Italia. È una Lega matura quella del 2018. Una Lega che non vuole essere parole, ma fatti. E che guarda al presente grazie allo straordinario lavoro dei tanti militanti e al futuro rappresentato dai giovani che si presentano con grande umiltà. Una Lega moderna e aperta a tutti coloro che possono arricchire il movimento e il Paese».
L’euforia tra coloro che hanno vissuto per la prima volta Pontida in prima persona è altissimo: «Un’esperienza unica» il commento più gettonato sul pullman al rientro in Valtellina.
Ma il pratone e Salvini hanno entusiasmato anche i più scafati, quelli che a Pontida ci ritornano ogni anno da tempo, quelli che neppure davanti all’assenza di Bossi e Maroni si scompongono, limitandosi a sottolineare che «comunque Salvini lo ha ricordato in un passaggio e che Bossi è e rimane Bossi». Su Maroni il silenzio. «È stato bellissimo - commenta Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna, responsabile federale degli Enti locali, salviniano da sempre -. Di raduni ne ho fatti tanti, ma mai avevo visto il pratone così affollato e con questo straordinario entusiasmo che deriva dal fatto di essere al governo. Adesso abbiamo gli strumenti per fare ciò di cui in passato dovevamo limitarci a parlare. Ho respirato un clima di famiglia dal popolo fino ai vertici. Andiamo avanti così, con questo clima di amicizia».Un clima che Sertori ha continuato a respirare anche lasciato il pratone perché a festa, per lui, si è aggiunta festa. L’assessore era tra gli invitati del matrimonio leghista di ieri tra la parlamentare Angela Colmellere, sindaco di Miane in provincia di Treviso, e Gianpaolo Bottacin, assessore regionale del Veneto, sposati dal presidente del Veneto, Luca Zaia.
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