Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 25 Luglio 2017
La Valmalenco nelle tesi
Riconoscimento per due
Gli studenti sono stati premiati da Ecomuseo e Unione dei Comuni. Sotto i riflettori il linguaggio detto “calmùn” di Lanzada e l’organo di Primolo.
Con la cerimonia di assegnazione dei premi alle tesi di laurea sulla Valmalenco, tenutasi venerdì sera a Caspoggio alla biblioteca comunale, si è concluso il primo bando istituito dall’Ecomuseo con l’Unione dei comuni lombarda della Valmalenco.
Delle cinque tesi in concorso, due si sono aggiudicate il premio come migliori “Tesi di laurea sulla Valmalenco 2016”: una triennale - dal titolo “Alcune revisioni etimologiche del gergo calmùn” - di Francesco Della Ferrera di Chiuro e una di dottorato - “Gli organi Ligari. Caratteristiche, contesto ed evoluzione storica” - di Emanuele Ghelfi di Lecco.
Francesco Della Ferrara - che si è laureato alla facoltà di Lingue e Letterature straniere moderne dell’Università di Bergamo - ha esaminato e approfondito 160 termini del calmùn; si tratta di quel gergo che per secoli è stato utilizzato dai magnàn di Lanzada, ossia i calderai che durante l’inverno viaggiavano lungo tutto l’arco alpino offrendosi come riparatori e stagnatori di paioli e che parlavano tra di loro con questo caratteristico linguaggio per non essere compresi da altri. Al neo dottore è andato un premio di 500 euro.
Emanuele Ghelfi, lecchese, invece, si è aggiudicato un premio di 1.500 euro, presentando un poderoso elaborato con cui ha svolto una puntuale e approfondita analisi sulle interessanti e intriganti vicende che hanno riguardato uno dei due organi a canne costruiti dall’eclettico artista sondriese Pietro Ligari.
Si tratta, in particolare, dell’organo che fu venduto durante la metà del ‘700 al santuario della Madonna delle Grazie di Primolo, a Chiesa in Valmalenco. La premiazione - che si è svolta alla presenza del presidente dell’Unione dei Comuni della Valmalenco Danilo Bruseghini e del sindaco di Lanzada Marco Negrini - rappresenta il traguardo e, al tempo stesso, il punto di partenza per una iniziativa annuale, volta a valorizzare e riconoscere pubblicamente l’impegno e l’operosità dei giovani laureati, che con le loro tesi si sono significativamente distinti in vari campi di indagine - scientifici e culturali - sulla Valmalenco e che contribuiscono in tal modo ad approfondire e a divulgare la conoscenza di un vasto patrimonio come quello malenco, che è ancora in buona parte da scoprire e da indagare.
Per il 2017, il nuovo bando è già disponibile online sul sito www.ecomuseovalmalenco.it. Per informazioni scrivere all’indirizzo [email protected].
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