Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 02 Agosto 2015
La tragedia dell’elicottero, tante domande a cui rispondere
Ci si domanda come sia stato possibile che un pilota esperto come Agostino Folini si sia schiantato contro quella parete rocciosa. E anche come mai non sia giunto alcun segnale di allarme, di guasto, durante il tragitto di volo.
Molti hanno sperato sino a stamani all’alba che l’elicottero Ecureuil B3 a sette posti di Elitellina fosse stato costretto ad un atterraggio di emergenza, in mezzo alle montagne della Valtellina, per un’improvvisa avaria. E che il pilota con due membri dell’equipaggio, tutti valtellinesi, molto esperti del volo fra queste vette, fossero magari feriti e impossibilitati a lanciare una richiesta di aiuto, perché tra le elevate cime manca la copertura delle celle telefoniche.
Invece, come altri avevano subito temuto, le ricerche, scattate attorno alle 17 di venerdì, si sono concluse nel modo peggiore, con il ritrovamento dei tre corpi in una zona impervia e isolata, ai piedi di una parete rocciosa. Stamani prima delle 6 la svolta. Un elicottero di Elitellina, con altri dei vigili del fuoco, della Gdf, del 118 e di società private impegnati nel sorvolo di una vasta aerea molto impervia e isolata, ha avvistato i rottami dell’apparecchio, ai piedi di una parete rocciosa.
La dinamica dell’incidente è ancora da stabilire, ma secondo i primi accertamenti condotti dai militari Sagf (Soccorso alpino della guardia di finanza) l’elicottero ha avuto un impatto violento contro la roccia sulla Cima di Zocca, nel territorio comunale di Val Masino. È quindi caduto, a pezzi, ai piedi di una parete verticale, senza neppure incendiarsi.
Parti dei corpi delle tre vittime, tutte della provincia di Sondrio, il pilota Agostini Folini, 50 anni, di Chiuro (che era anche direttore operativo di Elitellina di cui è Ad Enrico Carraro) dello specialista di volo Marco Gianatti, 32 anni, di Montagna in Valtellina , e del motorista Stefano Olcelli, 28 anni, di Buglio in Monte, sono stati recuperati lungo la parete rocciosa.
Dopo mezzogiorno le salme sono state portate a valle e poi ricomposte nell’obitorio dell’ospedale di Sondrio, e per domani è stata disposta l’autopsia del magistrato di turno, Elvira Antonelli. Nei prossimi giorni si provvederà invece al recupero dei rottami. Intanto anche l’Agenzia nazionale di volo, oltre alla Procura di Sondrio, ha aperto un’inchiesta per cercare di fare piena luce su quanto accaduto. Ci si domanda come sia stato possibile che un pilota esperto come Agostino Folini si sia schiantato contro quella parete rocciosa. E anche come mai non sia giunto alcun segnale di allarme, di guasto, durante il tragitto di volo. Bisogna anche accertare quali fossero, in quota, le condizioni meteo al momento dell’incidente.
Tra le ipotesi ci sono anche quella che l’equipaggio sia stato tradito da un banco improvviso di nebbia o da una violenta raffica di vento. Ma non si può al momento escludere neppure un improvviso malore del pilota. Tutti interrogativi, insieme con quelli relativi alle condizioni del mezzo, ai quali solo le inchieste daranno una riposta. Intanto la Valtellina piange tre lavoratori, noti in valle anche per il loro impegno di soccorritori.
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