La tangenziale di Sondrio arriva. Solo sui manifesti

Il caso La Regione ha affisso in tutta la città cartelli che annunciano la sistemazione dei due accessi La campagna informativa alla vigilia del voto per il Pirellone ha destato curiosità e perplessità

“In arrivo la tangenziale sud di Sondrio”. Hanno destato molta curiosità e, al tempo stesso, qualche perplessità i cartelloni “firmati” dalla Regione Lombardia che da qualche giorno hanno fatto la loro massiccia comparsa in tanti degli spazi destinati alle affissioni pubbliche in città e agli ingressi del capoluogo.

«Ma come? Una nuova strada?» si sono chiesti in molti leggendo la scritta che campeggia sui manifesti. Nessuna nuova strada, semplicemente la sistemazione dei due accessi alla bretella a ovest e a est - Sassella e Trippi - previsti nel pacchetto olimpico e di cui ormai da tempo si parla.

Coincidenze temporali

Una campagna informativa, diciamo così fingendo di ignorare che a primavera 2023 si vota per il rinnovo della giunta regionale, che arriva proprio nelle settimane in cui, archiviate le critiche per il cavalcavia previsto alla Sassella, è il dibattito per lo snodo del Trippi della tangenziale sud di Sondrio - che sì, esiste già da almeno trent’anni - a farsi più acceso. Dubbi delle categorie imprenditoriali, raccolta firme tra gli abitanti, malcontento degli amministratori per un progetto che, così come presentato nella conferenza dei servizi preliminare, non convince.

Proprio ieri è scaduto il termine per la presentazione delle osservazione da parte degli enti interessati, a partire dal comune di Montagna, territorio da cui si è levata più alta la voce di protesta di residenti, imprenditori e commercianti per le scelte prospettate.

L’amministrazione comunale guidata da Barbara Baldini si è detta fin dalle prime presentazioni contraria alla soluzione che prospetta una rotonda di smistamento della viabilità locale nella zona della Motorizzazione, in via Samaden (oltre a quella esisitente verso Piateda) tagliando fuori Montagna piano dal passaggio verso Sondrio per chi arriva da Tirano, creando problemi alla viabilità interna del paese e difficoltà anche per i mezzi di soccorso dell’ospedale e che impedirebbe di proseguire in futuro con la strada fino alla Fiorenza. Il Comune chiede piuttosto di valutare la fattibilità di una seconda rotonda all’altezza dell’attuale salumificio Rigamonti con bretelle di ingresso e uscita da e per Tirano a favore dei residenti di Montagna piano. Una posizione che non cambia e che anzi viene ribadita ad Anas. Resta da capire se e come Anas recepirà osservazioni, preoccupazioni e lamentele che il territorio ha espresso con grande fermezza e chiarezza.

Tempi stretti

Certo i tempi per la realizzazione delle opere sono stretti. A dettarli è l’evento olimpico del 2026 - «è chiaro che se per avere le risorse per questo come per altri interventi abbiamo approfittato dei Giochi invernali, ci sono dei paletti temporali da rispettare: le Olimpiadi sono nel 2026» ha sottolineato solo qualche giorno fa l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori -, a ricordarli sono gli stessi cartelloni della Regione, quelli che pubblicizzano il «nuovo tratto di tangenziale per fluidificare la viabilità in valle»: avvio lavori 2024, fine lavori 2025.

Altri dettagli non ce ne sono. Il qr code stampato sui manifesti e a cui si rimanda la lettura è infatti relativo non alla tangenziale sud di Sondrio, ma piuttosto all’intero “Piano Lombardia”, avviato a seguito dell’emergenza Covid con un investimento milionario che la giunta Fontana tiene ora a ricordare.

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