Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 26 Agosto 2015
La stüa a palazzo Pretorio, decine di visite al giorno
Datata XVI secolo, ma acquistata dall’amministrazione comunale sondriese nel 1954 per arredare lo studio del sindaco, la stüa è tra i luoghi più gettonati da turisti e curiosi per le loro visite in città.
Al punto che per rispondere alle numerose e crescenti richieste, particolarmente in questa estate, il Comune ha deciso di fissare precisi orari per favorire i tour e di darne notizia con apposita locandina all’ingresso principale del municipio, in piazza Campello.
«La stüa è visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 16,30» recita il manifesto sul quale spicca l’accattivante immagine dello studio del primo cittadino. Ed è proprio il sindaco che, in più di un’occasione, si è prestato a fare da Cicerone a quanti, incuriositi, si sono inoltrati su per le scale fino al primo piano del palazzo comunale. «Se ci sono mi diverto a fare da guida» dice Alcide Molteni, non senza un moto di orgoglio.
In ogni caso, anche in assenza del primo cittadino, i visitatori possono accedere alla stüa, grazie alla collaborazione della collaboratrice del sindaco, e farlo con cognizione di causa: proprio per facilitare il “tour” palazzo Pretorio, in collaborazione con il Museo valtellinese di storia ed arte che si è occupato del testo, ha predisposto un volantino con tutte le informazioni artistiche e storiche.
Brevi note che tornerebbero utili anche a molti sondriesi, pochi dei quali, ad esempio, sanno che la stüa ha un nome - Rigamonti - che deriva dall’ultima famiglia proprietaria del palazzo da cui proviene e che era situato a sud della chiesa dell’Angelo custode nell’omonima piazzetta dove oggi sorge un moderno condominio.
«Quest’estate abbiamo avuto numerose visite - dice il sindaco - intorno alle 12/14 persone al giorno con un’elevata presenza di stranieri, ma anche di villeggianti provenienti da altre località della provincia. Certo, io sono di parte, ma Sondrio è una città accogliente e chi arriva ne apprezza le bellezze: dalla stüa a Scarpatetti».
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