Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 11 Aprile 2016
La madre di Veronica: «Altra donna uccisa
e Valle indifferente»
«Si sapeva del disagio di Moira con il suocero, un uomo che aveva problemi evidenti - afferma Della Valle - e, ancora una volta, mi stupisce l’indifferenza delle persone. Perché nessuno ha fatto nulla?»
«Negli ultimi 18 mesi, perché sono 18 mesi che mia figlia è stata uccisa, due donne hanno perso la vita per mano di un uomo e, per poco, anche un giovane non veniva ucciso dal proprio padre a Lovero. Cosa accomuna tutti questi delitti o tentati delitti? L’indifferenza».
È tagliente l’analisi che propone Sonia Della Valle, madre di Veronica Balsamo, la ragazza di Tiolo, frazione di Grosio, uccisa a Roncale sopra Grosotto da Emanuele Casula. Della Valle coglie l’occasione di questo momento tragico con la morte di Moira Giacomelli da parte del suocero reo confesso, per lanciare un segnale alla comunità, per invitare a darsi da fare e a non chiudere gli occhi di fronte alle situazioni. «Si sapeva del disagio di Moira con il suocero, un uomo che aveva problemi evidenti - afferma Della Valle - e, ancora una volta, mi stupisce l’indifferenza delle persone. Perché nessuno ha fatto nulla? Quando succedono crimini così efferati, tutti tendono ad arrancare scusanti come pazzia, droghe, alcool. Non è così. Chi colpisce un’altra persona, lo vuole fare. Ha il male nelle vene che, prima o poi, esce. Magari qualche segnale si manifesta prima con comportamenti anomali e, dunque, è lì che occorre agire e prevenire».
Va detto che per aiutare Moira - affranta per la perdita del marito scomparso per un aneurisma soltanto nel dicembre scorso ed ora in difficoltà per via dei tesi rapporti con i suoceri, sfociati diverse volte in liti - molte amiche e villaschi si erano attivati, ma - si sa - non è facile e neppure delicato entrare nella sfera famigliare.
Eppure Sonia Della Valle, toccata da un’esperienza simile, è convinta che la società abbia un ruolo importante. «Pensavamo che la Valtellina fosse una “gabbia” dorata, invece in 18 mesi due donne sono morte - aggiunge -. La donna è sempre un soggetto debole perché fisicamente l’uomo è più forte di lei. Allora invito tutti, la gente, le comunità, le istituzioni e la giustizia a muoversi».n
C.Cas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA