Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 09 Aprile 2016
«La corruzione si batte con i controlli»
A livello nazionale questa piaga nella sanità costa 6 miliardi di euro, «ma da noi c’è un piano specifico». Il direttore generale Stasi: «Monitoraggio di tutti i processi e trasparenza a tutto campo sono le parole d’ordine».
«La lotta alla corruzione in sanità ritengo passi per due elementi cardine: il monitoraggio dei processi, cioè delle modalità con cui si eroga sanità nelle strutture pubbliche e in quelle private accreditate, e la trasparenza a tutto campo».
Ne è convinta Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Ats (Agenzia di tutela della salute) della Montagna, che presiede alla programmazione e al controllo dei servizi e delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie sui territori di sua “competenza”, i 168 Comuni che fanno capo a Valtellina, Valchiavenna, Alto Lario e Valcamonica.
Alla luce dei dati resi noti in occasione del la prima “Giornata nazionale contro la corruzione in sanità”, dalla quale è emerso che tale piaga fagocita qualcosa come 6 miliardi di euro l’anno, mentre il Rapporto 2016 “Curiamo la corruzione” evidenzia come nel 37% delle Asl si siano verificati episodi di corruzione negli ultimi cinque anni, Stasi sottolinea come l’Ats della Montagna, al pari delle Aziende socio sanitarie territoriali di Valtellina e Alto Lario e di Valcamonica, che presiedono al funzionamento dei nove ospedali pubblici e privati accreditati che insistono sul territorio di riferimento, siano già dotati di Piani anticorruzione e di Piani di controllo delle rispettive attività.
«Da tempo l’Ats, prima era l’Asl, e le due Asst, prima erano aziende ospedaliere di Valtellina e Valchiavenna e di Valcamonica-Sebino – dice Stasi – sono dotate dei Piani anticorruzione e dei responsabili formati per sovrintendere a questi aspetti, prevenendo, quanto più possibile la loro insorgenza. Ma questo si può fare veramente, solo mettendo in campo un controllo e un monitoraggi costante e puntuale di tutti i processi, cosa che facciamo da tempo. Perchè più il monitoraggio è efficace e più è difficile che fenomeni corruttivi di ogni tipo abbiano a insorgere in quelle zone grigie che possono prodursi in assenza di controlli adeguati».
«Come ho detto anche mercoledì, nella lezione all’Unitre, noi possiamo prevedere tutti i monitoraggi e i controlli che vogliamo, ma, se una persona, dipendente o meno, intende delinquere, purtroppo può anche riuscire nell’intento. Mi venivano chieste rassicurazioni, ad esempio, rispetto all’operato del nostro personale sanitario dopo quello che è successo a Empoli. Ebbene, 99 su 100 queste indagini si aprono proprio in seguito a segnalazioni interne, da parte delle direzioni sanitarie, che, a loro volta, attraverso i controlli effettuati riscontrano anomalie tali da indurli a richiedere l’intervento della magistratura. Quindi, e ripeto, è difficile che qualcosa, alla lunga, sfugga».
A livello regionale, peraltro, tornando al tema della corruzione in senso stretto, dopo l’avvio dell’indagine “Smile” che ha portato all’arresto, fra gli altri, di Fabio Rizzi, all’epoca presidente della III Commissione Sanità, è stata voluta e istituita da Roberto Maroni l’Autorità regionale anticorruzione che, solo due giorni fa, ha prodotto le risultanze dei controlli fatti su tutte le strutture sanitarie coinvolte nel caso “Smile” consegnandole alla Procura della Repubblica di Monza, in nome di una trasparenza che appare di sostanza.
«La trasparenza deve essere il faro guida, la cartina di tornasole dell’intera nostra attività in ambito sanitario – insiste Maria Beatrice Stasi -, perchè dove è assicurata, nel dettaglio, lì è più difficile delinquere. Mi riferisco a tutto ciò che è sanità, dal reclutamento del personale, agli acquisti, alla gestione delle liste d’attesa, alla stesura dei bilanci. Nell’allora Aovv avevamo introdotto, proprio per motivi di trasparenza, il Bilancio sociale, e mi piacerebbe replicare l’esperienza anche in Ats della Montagna. Sarebbe importante, anche se, qui, siamo di fronte a una realtà più grande e più difficile da rappresentare nel dettaglio».
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