Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 13 Giugno 2019
Innovathon premia 5 talenti valtellinesi
Gli universitari Vairetti, Prandi, Tomé, Falci e Cantoni hanno trionfato alla maratona dell’innovazione. In trentasei ore al Politecnico di Milano hanno progettato e realizzato il prototipo di un sistema a guida autonoma.
Trentasei ore per costruire il prototipo funzionante di un sistema a guida autonoma. È questo il tema di “Innovathon” la maratona di due giorni, all’insegna dell’innovazione e della creatività, rivolta a giovani universitari che hanno messo alla prova le proprie capacità di problem solving attraverso soluzioni software e di elettronica. Promosso da Leonardo ( tra le prime dieci società a livello globale nell’aerospazio, difesa e sicurezza) insieme a Polihub, terzo incubatore universitario di start up al mondo, hanno trionfato a “Innovathon”, che si è tenuto l’8 e 9 giugno nella sede di Polihub al Politecnico di Milano, cinque giovani valtellinesi: Davide Vairetti 22 anni, Lorenzo Prandi 20 anni, Simone Tomé 20 anni (tutti e tre di Ponte in Valtellina) Angelo Falci 25 anni di Sondrio e Riccardo Cantoni 25 anni di Livigno. Tomé, Falci e Cantoni sono iscritti alla facoltà di Informatica del Politecnico di Milano, mentre Vairetti ad Ingegneria biomedica e Prandi a Scienze politiche entrambi all’Università di Pavia.
All’hackaton hanno preso parte dieci squadre, composte ciascuna da quattro o cinque componenti, per un totale di 40-50 ragazzi provenienti da tutta Italia (c’era anche un team siciliano). I tre pontaschi già si conoscevano e a loro gli organizzatori hanno aggiunto gli altri due valtellinesi per formare una squadra “per territorialità”. «Non ci conoscevamo tutti, ma alla fine delle trentasei ore di sfida era come fossimo amici da tempo - afferma Lorenzo Prati -. È stata un’esperienza entusiasmante in cui abbiamo dovuto mettere skill differenti come capacità di innovazione, lavoro di squadra, gestione degli aspetti tecnici ed economici di un progetto, controllo qualità, prontezza di reazione di fronte ai cambiamenti di scenario, problem solving, gestione dello stress. In sostanza a fronte di un budget virtuale predefinito dovevamo acquistare i componenti per costruire l’auto con guida autonoma che avrebbe dovuto gareggiare su un circuito e concludere il percorso nel tempo più breve possibile. Questo era il “comando”, salvo essere cambiato il giorno seguente con un percorso modificato per aggiungere difficoltà alla sfida e farci affrontare l’imprevisto. Abbiamo lavorato come fossimo parte di un’azienda che doveva sviluppare dall’inizio alla fine il progetto e poi saperlo presentare. Un’esperienza che definirei completa».
Davide Vairetti, figlio peraltro del nuovo sindaco di Ponte, aggiunge: «Mi è piaciuto molto anche perché si è trattato di un evento diverso dal solito. Generalmente vengono forniti materiale e traccia, invece qui tutto era molto più realistico e personalizzabile. Nonostante i componenti del team non si conoscessero bene, abbiamo lavorato proficuamente».
A determinare la graduatoria finale non è stato solo il tempo con cui i sistemi a guida autonoma hanno coperto il percorso, ma anche il budget utilizzato, la qualità del prodotto finale e l’esposizione dell’idea di fronte alla giuria. Ai ragazzi è andato in premio un assegno di 5mila euro - in pratica mille euro a testa - che gli studenti potranno usare per i propri studi o, perché no, per togliersi qualche sfizio.
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