Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 30 Giugno 2017
Incubo autovelox sulle strade svizzere
In estate sulle strade del Bernina e del Maloja c’è un’escalation del numero di multe, spesso salate. Non è difficile superare i mille franchi per meno di 30 chilometri all’ora di infrazione sui limiti imposti.
L’estate è cominciata e la Svizzera è una delle mete preferite per i turisti diretti verso laghi alpini, sentieri e itinerari per la mountain bike, oltre a essere una delle zone più apprezzate dai motociclisti a caccia di emozioni sui tornanti dei passi.
Ma con la voglia di ammirare la bellezza dei paesaggi elvetici torna l’incubo degli autovelox. La proverbiale serietà della Confederazione si esprime anche nell’assenza di pietà nei confronti di coloro che non rispettano il codice della strada e, in particolare, i limiti di velocità.
Le velocità massime consentite sono spesso inferiori a quelle italiane. Nelle autostrade vige generalmente il limite di 120 chilometri all’ora, sulle semi autostrade di 100. Si scende a 80 chilometri orari al di fuori dai centri abitati e a 60 e 50 nei paesi. Ma ci sono anche zone dove si può circolare soltanto a trenta all’ora, ad esempio in alcune vie di Sankt Moritz, Silvaplana e Pontresina e Poschiavo per restare nei pressi del confine italiano.
I cartelli non mancano e solitamente sono ben visibili, ma i casi di italiani multati sono numerosissimi dalla Bregaglia alla Valposchiavo, senza dimenticare il Ticino, dove gli apparecchi per il rilevamento della velocità sono diffusi in vari punti delle cantonali e delle autostrade. I radar sono fissi (e invisibili) oppure mobili e vengono spostati di volta in volta sui tratti da monitorare.
Sul sito www.ch.ch sono indicati tutti i casi. Gli eccessi di velocità a partire da 25 chilometri orari all’interno delle località, da 30 fuori delle località e da 35 sull’autostrada sono iscritti nel casellario giudiziale e, per un certo lasso di tempo, ci restano. Come insegna l’esperienza dei conducenti che hanno trovato i radar sulla propria strada, a seconda dei Cantoni sono previste spese per il tribunale che fanno lievitare la cifra finale e i Grigioni sono una delle realtà più difficili sotto questo punto di vista.
Non è difficile superare i mille franchi per meno di 30 chilometri all’ora di infrazione. Nei casi più gravi il giudice fissa un’ulteriore sanzione legata al reddito, anche se quasi sempre viene sospesa con la condizionale. Non mancano, su internet, i siti e in particolare i forum dedicati alle disavventure. Sulle strade delle zone di confine si sono registrati negli ultimi anni sequestri di mezzi - spesso a due ruote - e multe di varie migliaia di franchi, fra sanzioni e spese giudiziarie, in caso di superamento clamoroso dei limiti. Nel lungo elenco di possibili scenari, sulla base della legge elvetica, ci sono persino la confisca dei veicoli e l’arresto per coloro che non pagano le multe. In caso di posto di blocco, spesso è necessario mettere mano al portafoglio oppure passare dal bancomat. Chiaramente si tratta di situazioni legate a infrazioni gravi. Fra i siti più interessanti c’è www.motoclub-tingavert.it. Nelle pagine del forum si leggono le cronache delle disavventure di centinaia di motociclisti e automobilisti italiani, con le puntuali risposte di un esperto legale svizzero.
Il consiglio, insomma, è uno solo: rispettare i limiti. Sempre e non tanto per il portafoglio, quanto per la salute. Le recenti normative, compresa quella contro i “pirati della strada”, introdotte pochi anni fa, sono basate su statistiche e hanno obiettivi ben precisi in termini di limitazione degli incidenti che ogni anno, in media, causano per eccessiva velocità 80 morti e 850 infortuni gravi nella Confederazione.
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