Inchiesta su Molinari, non rischiano solo i presidi

Scuola Sembrano imminenti gli avvisi di garanzia nell’indagine che ha portato all’arresto del dirigente Fabio Molinari

Non solo i dirigenti scolastici, cioè i presidi, ma anche i direttori dei servizi generali ed amministrativi (in gergo Dsga) dei singoli istituti controllati, rischiano di vedersi recapitare gli avvisi di garanzia che la Procura della Repubblica di Sondrio, si appresta ad inviare nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il dirigente provinciale Fabio Molinari.

Il “toto avvisi” è aperto, ma nella giornata di ieri nulla di certo è trapelato per cui, considerato che siamo in pieno fine settimana, è lecito ipotizzare che le “sorprese”, sotto forma di lettere raccomandate di colore verde, quelle che indicano il contenuto di atti giudiziari, possano essere spedite e recapitate fra lunedì e martedì.

Il punto

La Procura della Repubblica di Sondrio ha già confermato che ci sono più persone indagate, nel procedimento aperto per concussione, induzione indebita, peculato, e turbata libertà degli incanti, nei confronti di Fabio Molinari, 45 anni, di Rogno (Bergamo), dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio dal 1° gennaio 2018 e da martedì agli arresti domiciliari nell’abitazione della sua famiglia di origine a Lovere (Bergamo):

Nulla di più, tuttavia, è dato sapere, per cui il mondo della scuola è in fibrillazione.

Sono almeno sette gli istituti comprensivi e superiori della nostra provincia, indicati nell’ ”esposto madre” e nella successiva sua integrazione, come destinatari delle (presunte) pressioni che sarebbero state effettuate dal provveditore «per l’utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni a fini estranei a quelli istituzionali ovvero per saldare debiti per spese personali», come è scritto nel comunicato stampa emesso martedì della Procura di Sondrio.

O, ancora, «per far attribuire in maniera illecita, a diversi giovani previamente individuati dal dirigente, incarichi di docenza, borse di studio, stage, e tirocini retribuiti - scrive sempre la Procura - negli istituti scolastici della provincia previa la predisposizione a attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc».

É talmente vasta, tuttavia, la documentazione acquisita dagli uomini del tenente colonnello Arturo Tacconi, comandante del nucleo di Polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza di Sondrio, che è lecito prevedere sviluppi persino maggiori di quelli attesi.

Tutti i computer delle segreterie d’istituto “visitate” dalla Finanza sono stati clonati dalle Fiamme gialle, per cui l’attività di segreteria ed amministrativa è interamente finita sotto la lente degli inquirenti, che hanno dovuto avere la pazienza e la perizia di spuntare i documenti ad uno ad uno alla ricerca di conferme ai loro dubbi.

Procedure

La convinzione che, in alcuni casi, le procedure non siano state seguite come avrebbero dovuto, gli inquirenti ce l’hanno, ma ovviamente occorrono le prove. E la difesa di Fabio Molinari, in capo agli avvocati Sara Riva del foro di Bergamo e Stefano di Pasquale del foro di Sondrio (presidente della locale Camera penale), dovrà a quel punto costruire una strategia vincente.

Le loro bocche restano cucite. Come quelle del procuratore Piero Basilone e degli inquirenti. Nulla è trapelato neppure rispetto alla data dell’interrogatorio di garanzia di Molinari, che dovrà tenersi entro venerdì.

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