Incassa il risarcimento e lo chiede ai clienti. Inchiesta sull’avvocato

Tirano Obbligo di dimora per un legale del foro di Como. Assisteva i familiari della vittima di un incidente mortale. Indagato per truffa, sequestrati 375 mila euro

Avrebbe dovuto tutelare gli interessi dei familiari della vittima di un incidente stradale mortale e invece, secondo quanto sostiene la Procura do Sondrio, un avvocato ha tentato di intascarsi soldi i soldi del risarcimento.

Così la Guardia di Finanza di Sondrio, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Sondrio, ha dato esecuzione a un’ordinanza di obbligo di dimora disposta dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di un avvocato del foro di Como, nonchè a un sequestro preventivo e per equivalente di 375 mila euro nei confronti dello stesso professionista, indagato per truffa e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Indagata per truffa anche una sua stretta collaboratrice.

La vicenda

Il provvedimento ha colpito un avvocato, con studio a Como, che era stato nominato dai parenti della vittima di un incidente mortale (avvenuto alcuni anni fa nella zona della Media Valle, ndr) per seguire l’iter relativo al risarcimento assicurativo a seguito dell’incidente stradale costato la vita al proprio caro. E proprio da quel risarcimento ha avuto origine la denuncia dei parenti del defunto e, di conseguenza, l’attività di polizia giudiziaria che nei giorni scorsi ha portato all’esecuzione della misura cautelare e al sequestro preventivo.

Secondo quanto ha riferito la Finanza in una nota, l’avvocato avrebbe incassato dalla società assicurativa il compenso previsto per le spese legali sostenute (di solito si aggira intorno al 10-20% del risarcimento totale, ndr), nascondendo ai parenti di averlo ricevuto, salvo poi richiedere loro un ulteriore compenso: secondo la Finanza circa 300 mila euro. Il legale avrebbe poi chiesto soldi anche ad altri parenti della vittima dell’incidente, anche loro beneficiari del risarcimento, ma in questo caso in risposta avrebbe ottenuto soltanto una denuncia, quella da cui è partita l’inchiesta.

Le indagini condotte dai militari della Compagnia di Tirano della Guardia di Finanza hanno poi permesso di appurare che i compensi illecitamente ottenuti erano confluiti su un conto corrente nella disponibilità del professionista, ma intestato a una sua collaboratrice, a sua volta indagata. Ma anche di accertare l’esistenza di un pregresso, ingente, debito dell’avvocato nei confronti del fisco, mai onorato.

Debito con il fisco

Oltre all’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, l’Autorità giudiziaria, sulla base degli accertamenti patrimoniali eseguiti dalle Fiamme gialle, ha disposto il sequestro delle somme e dei beni intestati all’avvocato e alla sua collaboratrice (anche lei indagata, ma non sottoposta ad alcuna misura cautelare) per un valore complessivo di oltre 375 mila euro.

Ieri abbiamo cercato di raccogliere su questa vicenda il punto di vista dell’avvocato, ma non è stato possibile rintracciarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA