Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 14 Novembre 2021
Incanto sospeso nel vuoto
«Passerella straordinaria»
Alle Cassandre I complimenti del presidente Fontana ieri all’inaugurazione
Il sindaco Scaramellini: «Un progetto ardito, molto bello e utile alle frazioni»
A sud il ponte del Gombaro, il castel Masegra, la chiesa di San Bartolomeo e l’abitato di Sondrio, a nord la forra delle Cassandre, intorno le case e i terrazzamenti di Ponchiera e Mossini e sotto, vertiginosamente visibile dalle griglie lasciate aperte nella soletta, il letto del Mallero. Sopra solo funi e cielo.
«Grazie ai finanziatori»
Audace opera ingegneristica, collegamento aereo tra due importanti lembi della Sondrio di sopra, ma con l’ambizione di diventare originale attrattiva turistica, la passerella sospesa 100 metri sopra il torrente che dalla Valmalenco scende nel capoluogo per sfociare nell’Adda da ieri mattina è ufficialmente patrimonio cittadino.
L’inaugurazione alle 11 sulla sponda orientale alla presenza delle autorità civili, militari e religiose locali e regionali - il presidente Attilio Fontana non ha voluto mancare - ha sancito quello che il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini ha definito innanzitutto un dono fatto agli abitanti di Mossini e Ponchiera. Un regalo che anticipa la festa con cui l’amministrazione avrebbe voluto salutare l’opera, ma che, a causa della situazione pandemica, dovrà attendere la prossima primavera per essere organizzata.
Intanto comunque la soddisfazione per la consegna della passerella, seppur ancora orfana di illuminazione e di alcuni lavori di completamento, a soli due anni dalla progettazione e a uno dall’inizio del cantiere è tanta e condivisa da tutti gli attori che, a vario titolo, hanno concorso a che quella che era solo un’idea, una dichiarazione d’intenti nel programma elettorale, diventasse il ponte che da ieri unisce i territori delle due frazioni sondriesi finora divisi proprio dal Mallero e dalle sue Cassandre.
«Inauguriamo un’opera significativa per la sua valenza - ha esordito il sindaco di Sondrio davanti alla folla ristretta di invitati al taglio del nastro tra cui componenti della giunta, consiglieri comunali, esponenti di altri enti ed associazioni -, questa non è una realizzazione qualsiasi, ma è particolare sotto molteplici aspetti: è ardita sotto il profilo tecnico, bella e capace di inserirsi bene nel contesto paesaggistico, è utile per i cittadini di Sondrio, oltre ad essere iconica e attrattiva anche per i turisti che verranno a Sondrio per ammirarla e per percorrerla. Questa realizzazione sintetizza bene il modo di operare di questa amministrazione che si ispira ai principi guida della progettualità, del pragmatismo e dell’efficienza. Abbiamo attraversato una pandemia che non è ancora finita, si sono presentate le difficoltà legate al reperimento dei materiali, ma nonostante le avversità è stato portato a termine un lavoro straordinario».
Un lavoro per il quale Scaramellini ha ringraziato tutte le persone coinvolte, dai progettisti alle maestranze passando per l’ufficio tecnico fino ai finanziatori, la Regione Lombardia e la Fondazione Cariplo, «che ci hanno ritenuto credibili e ci hanno dato fiducia».
Il presidente Fontana ha fatto i complimenti a chi ha avuto l’idea, «a chi - ha detto - ha avuto la capacità di fare un progetto così audace che arricchisce il territorio di Sondrio e della Valtellina di un’opera utile, ma anche particolarmente avvenieristica e affascinante che potrà essere un ulteriore motivo di attrazione turistica. Oltretutto in un territorio ricco di vigneti per cui credo ci sarà modo di mettere insieme le bellezze con le peculiarità e le risorse del territorio».
La benedizione del don
Di opera audace ha parlato anche l’assessore alla Montagna Massimo Sertori, ricordando come il ponte si inserisca perfettamente nell’offerta di un territorio che conta 2.500 chilometri di muretti a secco e che anche in chiave olimpica si vuol far notare per le vie e i percorsi tra i terrazzamenti e le bellezze della natura. Il vice prefetto Michele Giacomino ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato che porta a realizzazioni importanti come questa.
La passerella ciclopedonale è il nono ponte cittadino. «Un simbolo - ha ricordato l’arciprete don Christian Bricola chiamato alla benedizione della struttura prima del taglio del nastro -. Mi auguro che sia il segno dell’impegno e della volontà di costruire ponti tra tutti noi».
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