In Valtellina e Valchiavenna torrenti e fiumi sorvegliati speciali

Il territorio ha retto alla prima allerta rossa per rischio frane emanata intorno alle 14 di martedì e durata fino alla mezzanotte di ieri, perché non si sono verificati smottamenti o distacchi di rilievo in provincia anche se la pioggia è scesa copiosa ovunque con accumuli fino a 140-180 millimetri nelle 24 ore nelle parti alte di Valchiavenna e Media-Bassa Valtellina con particolare impatto sull’alta Valle Spluga, la Val Masino e la Valmalenco.

E se nella giornata di ieri è stata tregua ovunque, alle 14 è giunta una seconda allerta meteo rossa per rischio idrogeologico elevato previsto a partire dalle 21 di ieri in Valchiavenna e nella Media e Bassa Valtellina così come indicato dal Centro funzionale monitoraggio rischi naturali di Regione Lombardia. Arancione, invece, il rischio idrogeologico in Alta Valtellina. Diffuse le precipitazioni, previste in intensificazione nella notte e in mattinata, con accumuli fra gli 80 e i 120 millimetri nelle 12 ore in Valchiavenna e in Bassa e Media Valtellina, e fino a 120-160 millimetri nella parte alta delle valli. Allerta gialla, poi, in Valchiavenna per rischio idraulico, temporali e vento forte, arancione per rischio idraulico e gialla per temporali in Bassa e Media Valtellina e, ancora, gialla in Alta Valtellina per temporali e vento forte. In una parola le prossime ore richiedono ancora attenzione dal punto di vista meteo, almeno fino alla mezzanotte di oggi, con aggiornamento degli scenari da parte di Regione Lombardia previsto per questa mattina.

É una certezza che tutto il reticolo idrico minore fino all’Adda e al lago di Como è sotto pressione e indicatori delle enormi portate d’acqua sono i dati di monitoraggio del lago stesso. Basti dire che dalle 8 di martedì alle 8 di ieri l’altezza idrometrica del lago è più che raddoppiata passando da 30 a 74 centimetri e la portata da 231 a 376 metri cubi al secondo saliti a 447 nel pomeriggio di ieri. Emblematico il dato dell’afflusso di acqua al lago, passato dai 182 metri cubi al secondo di martedì mattina, ai 1111 metri cubi di ieri mattina, poi scesi a 728 nel pomeriggio. Infine, il volume dell’invaso è salito dai 103 milioni di metri cubi di martedì ai 175 milioni di ieri pomeriggio.

Nonostante tutto ciò, dicevamo, il territorio ha retto anche se gli allagamenti non sono mancati. Eloquenti le foto postate dalla signora Eni Acquistapace, di Piantedo, che risiede come altre 19 famiglie sotto la ferrovia e la statale, in via Vanoni, al civico 624, e che ad ogni pioggia abbondante si ritrova con l’acqua alta fuori dalla porta di casa. «Abito vicino al campo sportivo, e vicino a me c’è mia suocera, 102 anni, e mia figlia, e ad ogni pioggia si allaga tutto - assicura -. Dovessimo aver bisogno dei soccorsi per un malore, dovrebbero venire col canotto a prenderci. E questo succede perché il Madrasco si ingrossa, le sponde del fosso non vengono più pulite come avveniva fino a una decina di anni fa, e così tracima tutto. L’ho detto e ripetuto anche in Comune, ma nessuno provvede. Tutte le volte devo uscire di casa con gli stivaloni e mettermi a pulire come posso. Credo che si potrebbe anche provvedere ad una migliore manutenzione del territorio, fra Madrasco e fosso. Sono qui da 54 anni e nei primi 25 tutto filava liscio, mentre ora regna l’incuria».

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