Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 11 Marzo 2017
In città famiglie più piccole e meno residenti
Tasso di natalità nuovamente in calo, in diminuzione il numero degli abitanti, saldo migratorio anch’esso negativo e famiglie straniere che rappresentano il 15% del totale.
È questa la fotografia della città di Sondrio restituita dai dati demografici dell’Istat relativi al 2016. Dati che anche a livello nazionale parlano di un Paese dove nascono sempre meno bambini, dove i giovani vanno all’estero e dove l’età media della popolazione è in costante crescita. E il capoluogo non fa eccezione.
Se nel 2015 i residenti erano 21.778, contro i 21.891 dell’anno precedente e i 22.095 di quello prima ancora, lo scorso anno i sondriesi sono scesi ancora passando ad un totale di 21.632, 146 cittadini in meno (0,67%).
A fronte della diminuzione del numero complessivo dei residenti, cresce però quello dei nuclei familiari che diventano più piccoli, spesso monoparentali o anche mono componenti (355 del totale). Nel 2015 i nuclei familiari erano 10.294 a fronte dei 10.526 del 2014, lo scorso anno il loro numero era invece di 10.447. Di questi 838 con almeno un componente straniero, 743 con intestatario straniero per un totale del 15,3% del totale.
Insieme al calo del numero dei residenti, negli ultimi anni anche nel capoluogo si nota un calo del tasso di natalità, esattamente come a livello nazionale. A Sondrio nel 2016 il quoziente di natalità è stato del 7,1, contro l’8 del 2015, 8,3 del 2014 e 8,2 nel 2013.
Lo scorso anno l’anagrafe cittadina ha registrato un totale di 155 nati (80 femmine e 75 maschi), di cui venti in altri Comuni e uno all’estero, mentre i morti sono stati 194 (114 femmine e 80 maschi).
Anche il flusso migratorio totale nel capoluogo fa registrare complessivamente un saldo negativo. Nel 2016 sono arrivati in città complessivamente 718 nuovi residenti - tra quelli provenienti da altri Comuni (529), estero (132) o ripristino di persone cancellate -, ma se ne sono andati (769) di cui 89 per trasferimento all’estero, con una differenza quindi di 51 unità (un saldo che era stato di 16 nel 2015).
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