Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 16 Novembre 2024
In 150 alla camminata contro il cavalcavia del Trippi: «Troppo impattante, le alternative ci sono»
Ritornano in campo per dire no al cavalcavia, che si andrà a realizzare al Trippi in vista dell’appuntamento a cinque cerchi del 2026 per superare il passaggio a livello della tangenziale di Sondrio, le “magliette gialle”, colore simbolo della prima manifestazione di protesta che ci fu ad inizio aprile.
Più di centocinquanta le persone che stamattina a Montagna hanno partecipato alla camminata sino alla chiesa di Sant’Antonio, salendo lungo i terrazzamenti, prima tappa dell’evento “Due giorni fuori dai giochi” che questa mattina si sposta in Alta Valle, con ritrovo e partenza alle 10 da Santa Lucia per una seconda camminata alle Motte di Oga.
«Basta volerlo: ci sono delle alternative a questo cavalcavia che per noi è sbagliato. Una volta realizzato, non lo si potrà abbattere: è un’opera che non si deve fare» ha detto, ribadendo ancora una volta la sua contrarietà, Barbara Baldini, ex sindaco di Montagna alla guida del gruppo che ha raccolto l’invito dei promotori dell’iniziativa a più voci rispetto all’evento della scorsa primavera. In cabina di regia al fianco del locale Comitato informale contro il cavalcavia, il Cio (Comitato insostenibili Olimpiadi) di Milano, rappresentato da Alberto Di Monte, di cui fanno parte anche giovani universitari valtellinesi, la milanese Ape (Associazione proletari escursionisti) con Mariangela Cappelluti, insieme al sodalizio valtellinese Perestroyka e al circolo culturale Il forno di Ponte, dove nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda sullo stesso argomento.
«Continua la marcia di allontanamento dalla tangenziale sud di Sondrio da parte del Comitato informale, che si batte per non avere un cavalcavia assolutamente inutile dal punto di vista del traffico su Montagna Piano - ha detto Baldini, commentando dall’alto l’area del futuro cantiere -. Impegno che questa volta continua con Cio ed Ape, che vogliono guardare all’Olimpiadi e a questa modalità dei Giochi invernali assolutamente discutibile con voce critica e non mainstream come quella cui siamo abituati».
Una “battaglia” che non intende fermarsi, «contro la speculazione e il consumo di suolo utile solo ad una politica referenziale che non parla con i cittadini, ma che prosegue con opere calate dall’alto senza sensibilità alcuna per il territorio, lontane dai bisogni della gente». Un cavalcavia lungo 250 metri, «impattante dal punto di vista ambientale con un investimento di 52,8 milioni di euro» ha proseguito facendo la vicinanza con un altro cantiere che si è appena aperto in prossimità della rotonda del Trippi e «che rientra nel pacchetto Olimpiadi ma è finalizzato all’alienazione dei passaggi a livello lungo la rete ferroviaria». Chiusura, questa, che «anche noi sindaci abbiamo appoggiato - ha sottolineato Baldini -. La verità è che quella potrebbe essere una via da percorrere, cioè quella del cosiddetto lotto 7 relativo al proseguimento della tangenziale di Sondrio - al di qua della ferrovia per intenderci -, peraltro ancora presente sia nel Ptcp della Provincia e nei Pgt dei Comuni interessati».
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