Impianti sci, le linee guida

Skipass a numero chiuso

Ecco il documento all’esame del Cts per il via libera

Sono state trasmesse giovedì dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, al Comitato tecnico scientifico per la valutazione delle misure anti Covid, le linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali.

Frutto dell’ennesima limatura, concordata in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, le linee guida, se seguite alla lettera, saranno in grado di garantire una fruizione in sicurezza, la massima possibile, degli impianti di risalita.

Che resterebbero off limits agli sciatori amatoriali, nel caso la nostra regione ricadesse in “zona rossa”, aperti con capienza massima al 50%, tutti, comprese le seggiovie, e con utilizzo obbligatorio di mascherina Ffp2 in caso di “zona arancione”.
E aperti al 50% le funivie, le cabinovie e le seggiovie con cupola paravento chiusa, e al 100% le seggiovie aperte, in caso di “zona gialla”, fermo restando che tutti, sia sciatori, sia addetti agli impianti, devono sempre indossare la mascherina chirurgica.

I primi, ovvio, durante la salita e la discesa, non certo in pista.

È consentito il pieno carico dei mezzi di trasporto, in discesa a valle, solo in caso di eventi atmosferici eccezionali, come temporali, e allo scopo di evitare assembramenti di persone a monte. Sempre che tutti indossino la mascherina e sempre garantendo l’areazione dei mezzi di trasporto, lasciando aperti finestrini o boccole. Questo, peraltro, è previsto, di prassi, durante tutti i trasferimenti.

Altro punto nodale, la gestione degli accessi agli impianti e ai comprensori con l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, preferibilmente online, concordato con i rappresentanti di categoria degli impiantisti e degli operatori turistici oltre che con i responsabili delle Agenzie di tutela della salute locali.

Particolarmente presidiato, poi, l’accesso vero e proprio degli sciatori, in modo da evitare il formarsi di code e di garantire, sempre, anche fra famigliari stretti, il distanziamento di almeno un metro, sia in salita sia in discesa.

Altro aspetto che impegnerà molto gli impiantisti, quello della sanificazione degli impianti e delle aree di servizio comuni, con la messa a punto di procedure codificate. Particolare scrupolo dovrà essere riposto nella pulizia di maniglie di porte, pulsanti di ascensori, corrimano, interruttori, oltre che nella gestione dei rifiuti e dei dispositivi di protezione. Con posizionamento di dispenser per sanificare le mani alle biglietterie ed in ingresso ed uscita ai servizi igienici comuni.

Imponente dovrà essere anche la comunicazione relativa alle norme anti Covid, comprensibile anche a fruitori stranieri, e, infine, delicata la gestione dei punti ristoro in quota.

Questi, in caso di condizioni meteo avverse, come bufere e freddo gelido, potranno accogliere sciatori allo scopo di assicurare riparo, anche in numero superiore alla capienza consentita, purché tutti con mascherina, ma, in tal caso, tenendo aperta una porta o una finestra e senza somministrare alimenti o bevande.

In casi normali, invece, ristorazione e bar solo con posti a sedere, al pari dell’après ski e nei limiti previsti per tutti gli altri ristori. Resta preferibile la consumazione all’aperto e la prenotazione.

E.Del

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