Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 28 Maggio 2019
Il paese delle storie, cambiare il mondo e regalare speranza
Albosaggia, messaggi positivi dalle voci della cultura. Margherita Oggero: «Ragazzi, seguite le passioni». Il timore? «L’ignoranza sta distruggendo il pianeta».
Poesia o prosa, la differenza è minima, perché chi decide di scrivere, lo fa sì per se stesso, ma soprattutto per gli altri: per cambiare il mondo e “regalare” speranza. Messaggio forte arrivato da “Il paese delle storie”, ieri protagonista per il nono anno ad Albosaggia davanti ad una folta platea. Oltre 100 le persone, che non hanno voluto perdersi il primo festival della letteratura provinciale, promosso dalla Fondazione Albosaggia, presieduta da Ornella Forza che nella sala del Parco delle Orobie, ha fatto gli onori di casa, insieme al sindaco Graziano Murada che ha moderato il salotto culturale, dove uno dopo l’altro si sono raccontati una dozzina di autori, locali e no.
Non sono mancati i messaggi di speranza. A cominciare dall’ospite di spicco Margherita Oggero con il suo ultimo romanzo “La vita è un cicles”, un giallo, in cui come ha sottolineato Murada, la vincitrice del premio Bancarella 2015 tratta «due grandi temi come la precarietà giovanile e le periferie». Proprio pensando ai giovani, «credo che seguire le proprie passioni e interessi sia l’opzione migliore. Se non si seguono le passioni a vent’anni, che fine farà la cultura?» il consiglio di Oggero, il cui romanzo “Una piccola bestia ferita” ha ispirato la serie televisiva “Provaci ancora, prof!” con Veronica Pivetti.
Pensare come le donne
«C’è speranza: eccome. La mia speranza è che il mondo sia un po’ più delle donne e degli uomini che sentono e pensano come le donne» l’opinione di Giuliana Nuvoli, docente di Letteratura italiana della Statale di Milano, che ha presentato “L’attesa”, a cui tra l’altro hanno contribuito delle studentesse valtellinesi.
«Sono commossa nel vedere una platea così attenta e numerosa - ha aggiunto -, perché avete la percezione precisa che l’ignoranza sta distruggendo il mondo». Tra un’intervista e l’altra, applaudito l’intermezzo di due giovani talenti locali, il pianista Francesco Romeri e la cantante Angelica Travaglia, «a dimostrazione di come Albosaggia non sia solo sport, ma anche cultura e musica» ha sottolineato Murada, ricordando le origini del festival nato nove anni fa su sollecitazione «di un caro amico che ci ha lasciato, Ermanno Olmi».
Alessandro Bertolini, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale di Sondrio, presentando “Il muro di storia” ha confessato che «scrivere mi aiuta: è un hobby che mi distrae dai pensieri della quotidianità». Applausi anche per Giorgia Cozza con il suo primo romanzo “Oltre”, mentre Veronica Baruta ha svelato “Il dono del destino”. “Oltre le palme i pensieri del mare” è stato materia di Marina Catalano, invece Paola Mara De Maestri - «la poesia mi ha dato forza e aiutata in momenti difficili della mia vita» - ha presentato la sua raccolta in versi “Una noce fa primavera”. A toccare il tema della disabilità è stata Roberta Bertolatti con “Ops! Cambio di rotta”. E avanti con Renzo Erini, Giuseppe Novellino, Sara Pusterla e Oreste Forno. Ospite di casa il poeta dialettale Paolo Piani, con il suo libro “La padèla di braschèer…”, per chiudere con la presentazione dell’innovativo traduttore del dialetto di Albosaggia con Vittorio Crapella.
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