Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 10 Agosto 2018
Il Creval torna all’utile. “Flirt” con il Crédit Agricole
«Abbiamo raggiunto importanti obiettivi in termini di riduzione del profilo di rischio e di miglioramento dell’efficienza operativa» ha detto l’amministratore delegato, Mauro Selvetti.
Il Credito Valtellinese torna all’utile e chiude il primo semestre in crescita per 824 mila euro, contro la perdita di quasi 195 milioni di euro dello stesso periodo del 2017 e un primo trimestre in rosso per 30 milioni di euro. «Abbiamo raggiunto importanti obiettivi in termini di riduzione del profilo di rischio e di miglioramento dell’efficienza operativa - ha detto l’amministratore delegato, Mauro Selvetti - Nel secondo semestre ci focalizziamo sulla redditività».
Nella call con gli analisti, l’amministratore delegato ha dedicato particolare attenzione a Crédit Agricole, socia al 5% con possibilità di salire al 9,9% e alleata nella bancassicurazione. Il rapporto fra i due gruppi, ha detto Selvetti sibillino, «potrebbe sfociare in una partnership complessiva».
Il board che ha dato il via libera ai conti non ha trattato la richiesta dal socio Denis Dumont, titolare con la Dgfd del 5,12% della banca lombarda, di convocare un’assemblea per rinnovare il cda. In una lettera, Dumont ha spiegato di ritenere questo passaggio determinare per il rilancio dell’attività dell’istituto, tornando a chiedere una netta discontinuità nella governance. La questione sarà trattata nella prossima riunione del cda, che dovrebbe tenersi dopo Ferragosto, e che convocherà l’assemblea per l’autunno, probabilmente a ottobre. Nella lettera Dumont ha sottolineato come il Cda in carica sia in buona parte in continuità col precedente e come, dopo due aumenti di capitale (da 400 milioni nel 2014 e da 700 nel marzo scorso), non sia più rappresentativo dell’azionariato.
L’ultima ricapitalizzazione, ha spiegato Selvetti, ha consentito alla banca di raggiungere una solida posizione di capitale (Cet1 all’11,2% rispetto al 10,9% del 31 marzo 2018), anche se l’a.d. ha ricordato che ogni variazione di 10 punti base dello spread impatta sul capitale per 2-3 punti base. Prosegue il lavoro sui crediti deteriorati, ridotti del 56%, mentre la raccolta diretta è salita a 20,4 miliardi di euro (+4% rispetto al 31 dicembre 2017)
© RIPRODUZIONE RISERVATA