Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 18 Giugno 2019
Il Creval si sdoppia: una divisione per i crediti deteriorati e pulire del tutto il bilancio
Il Credito Valtellinese accende i riflettori sul nuovo piano industriale al 2023, presentato oggi a Milano al Palazzo delle Stelline, con l’obiettivo di essere un istituto sempre più solido e con un basso profilo di rischio.
Il Credito Valtellinese accende i riflettori sul nuovo piano industriale al 2023, presentato oggi a Milano al Palazzo delle Stelline, con l’obiettivo di essere un istituto sempre più solido e con un basso profilo di rischio.
L’amministratore delegato Luigi Lovaglio mette nel mirino soprattutto famiglie e Pmi che saranno il cuore di una rinnovata banca commerciale. L’altro pilastro portante è la creazione di una divisione “non core” per pulire definitivamente il bilancio. L’obiettivo è un taglio dello stock dei crediti deteriorati lordi pari all’80% (da 1,9 a 0,4 mld) con un Npe Ratio lordo inferiore al 6,5% nel 2023. Ai fini del rilancio della piattaforma commerciale dal Creval saranno sostenuti investimenti addizionali a supporto della crescita per un importo di circa 20 milioni nell’arco di piano.
Il focus sarà soprattutto sull’offerta digitale, sul processo di acquisizione della clientela, sul wealth management, su erogazione e monitoraggio del credito. L’istituto guarda poi alla rivisitazione del portafoglio titoli, con una progressiva riduzione degli stock di oltre il 50%. Non mancheranno anche «cessioni tattiche in caso di finestre favorevoli», spiega Lovaglio. Il portafoglio titoli a fine 2018 era pari a circa 8 miliardi e in arco piano la banca si è posta l’obiettivo di procedere ad un progressivo run-off per arrivare al 2023 a circa 4 miliardi. Predisposto anche un nuovo funding plan con emissioni di covered bond per un totale di 2 miliardi di euro e obbligazioni senior per 600 milioni di euro. Con le misure messe in campo che prevedono un utile a 93 milioni nel 2021 (138 milioni nel 2023), la banca punta ad una politica di dividendi attrattiva, con una pay-out crescente (maggiore del 50% dal 2021 e 75% dal 2023).
Nessun accenno invece ad eventuali M&A. Lovaglio rimanda al 2021 quando il piano avrà raggiunto i target. Allora in quel caso «sono convinto che diventeremo - spiega - più attraenti e poi potremo sederci al tavolo con chiunque e discutere una partnership». Ma ora non c’è nessun interesse, e tanto meno per Carige (”Non mi sembra che la Liguria sia un territorio dei nostri”). Per implementare il piano il Creval mette in atto infine una riorganizzazione interna che vede l’uscita dal gruppo del direttore finanziario Ugo Colombo e dello Chief Commercial Officer, Roberto Tarricone. Le aree commerciali della clientela Retail e Pmi, centrali nelle nuove strategie, diventano
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