Il cardinale Cantoni a Sondrio. «Preghiamo per le vocazioni»

Prosegue la visita pastorale del vescovo di Como. In giornata ha parlato con i giovani e ha visitato la Piastra

Agenda fitta di appuntamenti e incontri per il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, in visita pastorale al Vicariato di Sondrio fino a domenica pomeriggio. Dopo la celebrazione di apertura di giovedì sera ad Albosaggia, l’incontro con le Suore della Santa Croce di Menzingen e il ritiro con i preti di venerdì, l’altra sera il porporato ha incontrato i giovani, dapprima all’oratorio San Rocco per la cena e poi per un momento di preghiera nella vicina chiesa, la cui rettoria è affidata ai Salesiani.

Dopo alcune testimonianze di ragazzi che hanno parlato della loro fede, descrivendo Gesù come «modello di bontà», oppure «l’amico che molte volte non ho trovato in altre persone», ma anche «una meta, irraggiungibile ma reale», il vescovo Oscar ha provato a rispondere a un interrogativo che lo stesso Gesù pone nel Vangelo ai suoi discepoli: “Ma voi chi dite che io sia?”. «Una domanda fondamentale - ha affermato -, che determina la vita. E che ci fa comprendere che se oggi Gesù non è amato è perché non è conosciuto. Eppure, continua a venirci incontro e ci cerca per primo, si presenta a noi come l’amore che salva».

Ai duecento giovani in ascolto attento delle sue parole, il vescovo ha detto con forza che «se le persone sapessero che la gioia più grande è stare con Gesù, allora correrebbero da lui, perché tutti noi vogliamo essere felici».

In mattinata, prima di fare visita ai preti anziani e malati del Vicariato tra Berbenno e Valle di Colorina, il cardinale Cantoni ha presieduto la Messa al santuario della Sassella, al termine del pellegrinaggio a piedi da piazzale Fojanini, durante il quale, con la recita del rosario, si è pregato per le vocazioni. «Qui siamo in sintonia con altri luoghi della Chiesa di Como, dove ci si trova a pregare per un’intenzione specifica, perché il Signore mandi nuovi operai per la sua messe - ha affermato il vescovo Oscar -. È il Signore stesso che ci raccomanda questa preghiera specifica e ci ricorda che ogni dono viene da lui».

A pranzo il cardinale è stato ospite di Immensa, nel quartiere Piastra, incontrando ospiti e volontari che assicurano l’apertura della mensa solidale per quattro giorni a settimana. Una realtà che «ha radici lontane, sulle Ande, con padre Ugo De Censi», ha ricordato Lucia Allegrucci, coordinatrice dei volontari, ricordando che dal 2016, prima nella sede di via Mazzini, poi in quella attuale, sono stati serviti circa 87mila pasti, dando da mangiare gratuitamente ogni giorno a una media di 150 persone, grazie all’impegno di una novantina di volontari.

Accolto da padre Lorenzo Salinetti, il vescovo ha descritto Immensa come «una piccola perla, che si aggiunge ad altre che ci sono nella Chiesa perché la Chiesa stessa e la società si arricchiscano». E ha detto che Immensa potrebbe essere chiamata «casa del Padre, perché quando si è fratelli tutti tornano nella stessa comune, quella di un Dio che è Padre e che si interessa di ciascuno di noi, figli che donano quello che sono nella loro diversità e loro bellezza».

Non è mancato un ringraziamento i volontari. A nome di tutti è intervenuta Giovanna Viganò per rimarcare che «Immensa non è un distributore di cibo, ma un luogo di accoglienza, di ascolto e di aiuto, condito con un po’ di pazienza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA