Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 18 Luglio 2019
Il calo degli alunni: «Ma nessuna scuola
sarà chiusa a Sondrio»
Presentato il piano per il diritto allo studio. Sono 63 i bambini in meno rispetto all’anno scorso. Fratta: «Valore aggregante per l’intera comunità».
Il calo demografico si fa sentire, ma il Comune si impegnerà per mantenere l’assetto attuale degli istituti comprensivi e confermare i plessi esistenti, perché «una scuola è vitale per un quartiere come lo è per una frazione, è un valore aggregante per i bambini e le loro famiglie, per l’intera comunità».
L’ha sottolineato in commissione l’assessore all’Istruzione Marcella Fratta durante il dibattito sul piano per il diritto allo studio, pronto per il passaggio in consiglio comunale in vista del prossimo anno scolastico. Un piano che diventa triennale, nella sua struttura, «per accompagnare e sostenere con maggiore stabilità la progettualità e la vita delle scuole», ha rimarcato l’assessore, evidenziando come anche la programmazione interna degli istituti segua la stessa periodicità. Di anno in anno, poi, il Comune interverrà con un aggiornamento del piano, per rispondere alle esigenze che si potranno manifestare cammin facendo - ha spiegato Fratta - e per inserire eventuali nuovi interventi.
Il quadro di riferimento resterà comunque il documento approvato martedì sera in commissione - con l’astensione dei gruppi di minoranza - e le sue linee guida, che l’assessore ha sintetizzato in cinque concetti chiave. I principi fondamentali del piano sono infatti «sostenere l’istruzione», intesa come «diritto fondamentale della persona», supportare i percorsi delle scuole per promuovere l’educazione, promuovere «in tutti i servizi e in tutte le scuole di Sondrio» percorsi per l’inclusione che possano «garantire l’inserimento stabile e funzionale di ciascun alunno, indipendentemente da possibili elementi limitanti, quali etnia, lingua, disabilità e difficoltà che potrebbero generare svantaggio», si legge nel documento, programmare i servizi scolastici attraverso «la partecipazione» di tutti i soggetti interessati, agevolare «la conciliazione fra i tempi lavorativi e gli impegni familiari», che «conferisce ai genitori maggiore serenità». Dal punto di vista organizzativo, il piano prevede gli stanziamenti per tutti i servizi ormai consolidati, vedi l’assistenza scolastica, le mense, il trasporto degli alunni, il Piedibus - confermato con le “linee” verso le scuole Credaro e Paini - e la supervisione agli attraversamenti pedonali, oltre alla novità delle borse di studio in partenza da settembre. Gli istituti riceveranno 21 euro per ciascun iscritto per l’autonomia scolastica e 27,50 euro pro capite per l’offerta formativa, e vengono confermati i voucher per gli alunni iscritti alla paritaria.
Fra i temi evidenziati dall’assessore, il progressivo calo del numero di alunni che anche quest’anno si è fatto sentire: i tre istituti comprensivi contano infatti 2.907 iscritti contro i 2.970 dell’anno passato, di cui 1.890 nei plessi di Sondrio contro i 1.901 dell’anno scorso, mentre la scuola paritaria vede un leggero aumento dei numeri, 288 iscritti contro i 284 dell’anno precedente.
L’istituto con il maggior numero di alunni è il Paesi retici, 1.220 di cui 829 in città, seguito dal Sondrio centro con 901 iscritti, 640 nei plessi cittadini, mentre al Paesi orobici si contano 786 allievi, di cui 421 nei plessi sondriesi. Come già accaduto negli anni scorsi, Fratta ha segnalato «una criticità» legata alla «distribuzione disomogenea degli alunni stranieri e con disabilità», sottolineando come si tratti di «questioni di non facile soluzione» e annunciando l’avvio di un nuovo progetto della scuola di via Vanoni, con attività didattiche e approfondimenti pomeridiani aperti agli iscritti di tutte le scuole.
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