Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 13 Febbraio 2019
«Idroelettrico, coniugare interessi nazionali e locali»
A Bolzano il secondo tavolo sulla filiera italiana. Presente Sertori: «La nuova legge rende protagonisti i territori».
Le scelte che la politica adotterà sia sul decreto incentivi, sia sul rinnovo delle concessioni determineranno i confini concreti dello sviluppo della fonte idroelettrica e del suo effettivo contributo alla produzione di energia pulita in Italia. Se ne è parlato lunedì a Bolzano in occasione del secondo Tavolo dell’idroelettrico incentrato sul tema della “Competitività della filiera italiana dell’idroelettrico”.
Voluto da Assoidroelettrica, il tavolo rappresenta il luogo di dibattito per eccellenza delle diverse posizioni del comparto. Non a caso all’incontro insieme ai rappresentanti di spicco del settore c’erano anche il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher con l’assessore all’ambiente ed energia Giuliano Vettorato e l’assessore regionale lombardo alla Montagna Massimo Sertori che ha anche la delega all’Energia. Una presenza importante quella di Sertori all’indomani della conversione in legge del decreto Semplificazione che mette l’idroelettrico in mano alle Regioni sbloccando la partita del rinnovo delle concessioni.
«Con la nuova legge - ha detto Sertori a Bolzano - si è innescato un sano processo di autonomia che rende protagonisti i territori dove viene prodotta l’ energia. Si tratta di una svolta che permetterà di sostenere il rilancio di tutto il territorio montano, con entrate fisse fondamentali per la programmazione degli investimenti. Registro in modo positivo - ha continuato Sertori - che anche Assoidroelettrica, con cautela, ha apprezzato la legge che superando l’infrazione comunitaria incombente proprio per inadempienza dello Stato, individua un percorso per arrivare alla riassegnazione delle concessioni scadute». E proprie queste ultime secondo Sertori, una volta a regime, porteranno investimenti ed efficientamento nella produzione di energia rinnovabile.
Un punto di primaria importanza. Introducendo i lavori il presidente di Assoidroelettrica, Paolo Pinamonti ha ricordato come il comparto idroelettrico con oltre il 40% dell’energia rinnovabile nazionale giochi un ruolo di rilievo nella produzione energetica in Italia, non soltanto dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo dal momento che è l’unica fonte rinnovabile programmabile che può dare stabilità e sicurezza alla rete di trasporto nazionale.
L’esperienza dell’Alto Adige insegna. Kompatscher ha ricordato che in Alto Adige oltre 1.000 centrali idroelettriche producono circa 5128 GWh/anno e in anni molto buoni fino a circa 6000 GWh/anno, molto di più del consumo. Il 45%, pari a circa 2300 GWh/anno di energia elettrica, vengono esportati. «Qui - ha aggiunto Vettorato - il 70% dell’energia proviene da fonti rinnovabili e l’obiettivo strategico per il 2050 è di raggiungere una quota di oltre il 90%, dove il comparto idroelettrico ha un ruolo primario». La produzione idroelettrica in Alto Adige, infatti, copre circa il 91 % della produzione di energia rinnovabile sul territorio. In provincia di Sondrio si producono annualmente circa 5.000 GWh di energia idroelettrica pari al 13% delle produzione idroelettrica nazionale e al 50% di quella lombarda. E si utilizza il 15% dell’energia complessivamente prodotta. Parte della quale, secondo le novità introdotte, potrà essere gratuita.
La nuova legge nazionale, «che arriva in ritardo di 20 anni, tanto da aver frenato inevitabilmente possibili investimenti, l’efficientamento e l’innovazione al settore» ha detto Sertori, consegna, alla scadenza della concessione, dighe e impianti di grandi derivazione d’acqua alle Regioni e prevede una quota di energia gratis da destinare alle province in cui sorgono gli impianti. Non solo.
Saranno le Regioni a redigere le regole per la riassegnazione delle concessioni. A questo proposito l’assessore Sertori ha espresso la sua preferenza verso «una configurazione futura pubblico privata, con il privato, così come previsto, individuato attraverso un bando di valenza pubblica». «Ma - ha concluso il suo intervento Sertori - spetta ora alle Regioni completare il percorso fino ad arrivare ad una situazione a regime che riesca a coniugare il valore nazionale dell’idroelettrico con il giusto coinvolgimento dei territori».
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