Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 28 Luglio 2016
Identificati i resti sul ghiacciaio
Sono di un uomo sparito nel ’63
Grazie al Dna la Polizia cantonale dei Grigioni ha chiuso il cerchio. L’alpinista tedesco di 36 anni sparì mentre era diretto alla Marco e Rosa.
Appartengono a un alpinista tedesco di 36 anni che risultava disperso dall’ormai lontano 1963 i resti di un corpo rinvenuti durante l’estate del 2014 e del 1015 sul ghiacciaio del Morteratsch, nella regione del Bernina.
A darne notizia è la Polizia cantonale dei Grigioni, che a suo tempo aveva recuperato resti e oggetti riemersi dal ghiacciaio e aveva avviato le indagini per risalire all’identità dell’alpinista.
A far scattare l’intervento della polizia per il recupero dei reperti erano state le segnalazioni di alcuni alpinisti che durante delle escursioni vi si erano imbattuti. Grazie alle loro indicazioni le autorità cantonali avevano avviato gli accertamenti confrontando i reperti con le indicazioni riportate negli atti di scomparsa irrisolti degli ultimi decenni. Grazie a questo procedimento si è giunti nei giorni scorsi ad individuare una persona scomparsa nel 1963. Grazie alle analisi del Dna si è potuto confermare la supposizione.
«Iltrentaseienne alpinista tedesco - spiega la Polizia cantonale - aveva lasciato il 30 agosto 1963 alle ore 7 la Capanna Boval per raggiungere con gli sci la Capanna Marco e Rosa, in Valmalenco. Fu visto per l’ultima volta poco sopra il “Labyrinths” a quota 3.200 metri sul livello del mare. Da quel momento l’uomo scomparve.Durante le estati 2014 e 2015 specialisti della polizia di montagna e del servizio tecnico criminale si sono più volte recati sul ghiacciaio del Morteratsch per recuperare resti umani individuati da alcuni alpinisti».
Dopo più di 50 anni dunque la persona scomparsa è stata ritrovata a 3,5 chilometri dal luogo dove fu vista per l’ultima volta. E a proposito di ritrovamenti le autorità cantonali hanno divulgato un comunicato dando alcune indicazioni importanti da seguire, considerati i frequenti ritrovamenti nei ghiacciai. Da notare che l’ultimo in Valtellina risale a sole due settimane fa, quando in Valmalenco sono riaffiorati i resti di un velivolo che ancora non sono stati recuperati: la finanza attende le indicazioni del magistrato per procedere in tal senso.
«I ghiacciai lasciano affiorare costantemente resti umani e oggetti appartenuti ad alpinisti scomparsi - sottolinea la Polizia cantonale -. Nel complesso sono una quarantina le persone scomparse nella zona del Bernina. Dovessero venir rinvenuti resti umani oppure oggetti alpinistici durante un giro in alta quota, il comportamento da tenere è il seguente: nel limite del possibile non toccare gli oggetti, fotografateli e segnalate il luogo del ritrovamento, per esempio con un omino di pietre». Fontamentale annotare le coordinate e avvisare immediatamente le forze dell’ordine. Gli eventuali oggetti rinvenuti vanno raccolti unicamente se si teme che il luogo non possa essere ritrovato successivamente oppure se sussistono pericoli che gli oggetti possano nuovamente scomparire. Il tutto ovviamente va però consegnato alle forze dell’ordine in modo che possano procedere agli accertamenti del caso.
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