Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 16 Dicembre 2021
I no vax a scuola
sono un centinaio
Le stime in provincia: ogni istituto registra 3 o 4 casi. Ripamonti (Cisl): «Ricevute telefonate pesanti da chi ci accusa che non tuteliamo le libertà personali»
Sarebbero un centinaio circa i docenti e non docenti “fuorilegge” nelle scuole di Valtellina e Valchiavenna. Cioè quelli che ieri 15 dicembre, all’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico, sarebbero risultati non in regola.
Una stima, questa, che ci è stata restituita dal loro osservatorio privilegiato da alcune forze sindacali del comparto scuola del territorio, nella convinzione che questo dato, seppur provvisorio, sia destinato a diminuire. Parrebbe che già alcuni in queste ore o si sono sottoposti alla prima dose di vaccino oppure hanno provveduto alla prenotazione per l’avvio della campagna vaccinale.
Il condizionale è più che mai d’obbligo, in quanto sia la Cisl Scuola che la Flc Cgil sono riuscite a quantificare i “no vax” presenti nelle nostre scuole, confrontandosi con i vari referenti che operano all’interno degli stessi istituti. Ma di dati ufficiali non ce ne sono.
«Indicativamente da quanto siamo venuti a conoscenza in ogni istituzione scolastica della provincia - in totale 30 - sono circa 3 o 4 le situazioni che riguardano persone non ancora vaccinate alla data del 15 dicembre» spiega Elisa Ripamonti , segretaria generale della Cisl Scuola. Facendo un rapido calcolo quindi 100-120 circa. Dato, peraltro confermato anche dalla segretaria generale della Flc Cgil: «In base alle nostre stime, anche confrontandoci con chi si è rivolto da noi in sindacato in questi giorni per avere delucidazioni sul nuovo obbligo vaccinale per il personale della scuola - dice Antonella Turcatti -, dovrebbero esserci un centinaio di lavoratori, docenti e non docenti, non ancora vaccinati».
A fronte di questi numeri, però «alcuni di questi lavoratori - assicura Ripamonti - già oggi (ieri per chi legge, nda) in mattinata hanno aderito alla campagna, chi vaccinandosi nella stessa giornata, chi prenotando la prima dose. Quindi possiamo prevedere che la percentuale dei non vaccinati sia destinata a diminuire con il passare dei giorni».
Resta comunque un zoccolo duro di “no vax”: «In sindacato in questi giorni qualche telefonata abbastanza pesante è arrivata: c’è chi ci ha attaccato, dicendo che non facevamo nulla di fronte a questo obbligo, ritenuto dal loro punto di vista lesivo della libertà personale - prosegue la segretaria generale della Cisl Scuola -. Pur rispettando le opinioni altrui, abbiamo però replicato spiegando che il proprio diritto va comunque a ledere quello dell’altro, e che, lavorando in una comunità come quella scolastica, riteniamo doveroso vaccinarsi per rispetto degli altri, fatta eccezione solo per coloro i quali, ma sono casi isolati, non possono vaccinarsi per motivi di salute, certificati dal medico», quindi esonerati.
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