Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 29 Novembre 2018
I muretti a secco riconosciuti come Patrimonio immateriale dell’umanità
La candidatura è stata presentata dall’Italia in collaborazione con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera, a dimostrazione che l’arte del muretto a secco è un’opera culturale internazionale di grande rilievo.
L’Unesco ha riconosciuto ieri i muretti a secco, nello specifico “L’Arte dei muretti a secco”, come Patrimonio immateriale dell’umanità. La candidatura è stata presentata dall’Italia in collaborazione con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera, a dimostrazione che l’arte del muretto a secco è un’opera culturale internazionale di grande rilievo.
«In Valtellina, dove esiste la più grande area terrazzata vitata e non d’Italia - ha commentato l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori - si è ottenuto finalmente questo prestigioso riconoscimento internazionale, che conferma l’importanza di questo settore nel nostro Paese.Il risultato - ha proseguito - è frutto di un lavoro di squadra attuato in questi anni tra gli Enti locali e il Ministero delle Politiche agricole, con il grande supporto e contributo per il nostro territorio della Fondazione ProVinea. L’Unesco ha riconosciuto come ’Patrimonio Immateriale dell’Umanita’’ la tradizione e la cultura di quest’arte che ha reso storicamente coltivabili territori impervi come quelli valtellinesi. D’obbligo ringraziare Cristina Scarpellini, presidente di Provinea che ha preso a cuore il progetto, portando a casa questo importante risultato per la nostra provincia. Porteremo la Valtellina alla ribalta di un circuito internazionale come quello dell’Unesco.Adesso sta a noi - ha concluso Sertori - sfruttare e sostenere questo patrimonio con azioni mirate alla tutela e alla valorizzazione di questa opera dell’uomo».
«Siamo molto contenti di questo grandissimo risultato per l’Italia - dichiara Cristina Scarpellini - che coinvolge tutti i terrazzamenti della Valtellina. Sono infatti in totale 2500 i chilometri di muretti realizzati a secco e, in particolar modo, ProVinea, sul territorio valtellinese, ha messo in atto, nell’ultimo anno azioni propedeutiche per ottenere questo straordinario riconoscimento. Ringrazio Mipaaf e Itla Italia - conclude Scarpellini - che ha sostenuto fin dall’inizio questa candidatura, la vicina Svizzera, i Paesi UE che hanno partecipato e, non da ultimo, l’Unesco per aver confermato “l’arte di costruzioni dei muretti a secco” come patrimonio immateriale dell’umanità».
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