Guasto alla stazione di Ponte in Valtellina, ancora ritardi e cancellazioni lungo la linea ferroviaria tra Sondrio e Tirano

«L’utilizzo dei treni in Valtellina è ormai più che una barzelletta». E’ uno sfogo amaro quello dei pendolari della linea ferroviaria sondriese che mercoledì pomeriggio hanno dovuto vedersela ancora con ritardi e cancellazioni. Per l’ennesima volta i disservizi hanno riguardato la tratta tra il capoluogo e Tirano, tra le più usate da studenti e anche docenti che insegnano al campus di via Tonale.

Un guasto alla stazione di Ponte ha ritardato le corse provenienti da Tirano con la conseguenza di far cancellare quelle in partenza da Sondrio dirette verso la cittadina abduana. Tra coloro che sono rimasti ad attendere sulla banchina di Sondrio, un’insegnante di Tirano che giornalmente fa la conta con ritardi e disservizi.

«Ero in stazione a Sondrio in attesa della corsa delle 14,20 proveniente da Milano centrale e diretta a Tirano - racconta -. Il treno è arrivato con cinque minuti di ritardo e ho pensato che tutto sommato non fosse male. Meno peggio del solito. Non sapevo quanto mi stessi sbagliando». Già perché il treno è arrivato, i passeggeri sono saliti, ma il convoglio non è partito.

«La capotreno ci ha detto che dovevamo attendere l’arrivo del treno proveniente da Tirano» racconta la professoressa. La cui sagoma però continuava a non apparire all’orizzonte, alla curva che si scorge dalla stazione di Sondrio. «Ci hanno fatto aspettare una cinquantina di minuti e finalmente il treno da Tirano è arrivato - racconta la donna -. Siamo stati ancora fermi un attimo finché non hanno deciso di sopprimere la corsa chiedendoci di scendere dal convoglio e di aspettare quello in arrivo alle 15,20 da Centrale perché quello su cui eravamo saliti sarebbe tornato direttamente a Milano».

I passeggeri sono scesi dal treno, hanno imboccato il sottopassaggio per andare sulla banchina tra il secondo e il terzo binario dove poi la corsa è arrivata. E da dove sono potuti finalmente partire verso Tirano con più di un’ora di ritardo. «Ma è possibile che ogni giorno capitino di queste cose? Possiamo dirci un Paese serio? - sbotta la pendolare -. Sembra che tutto sia sempre più importante di noi: il turismo, le Olimpiadi e va bene. Ma alle persone normali che usano il treno per andare a lavorare nessuno ci pensa» Le espressioni per descrivere la frustrazione di chi si ostina ad acquistare l’abbonamento del treno per poi ritrovarsi più spesso a piedi che a bordo dei convogli ormai sono state esaurite tutte.

«Noi poveri pendolari siamo totalmente allo sbando - prosegue -. Insegnanti e ragazzi perdono moltissime ore solo per gli spostamenti. Continuo ad ostinarmi a prendere l’abbonamento, ma dovrò piegarmi e sarò costretta a prendere l’auto. Poi però che nessuno dica che la Statale tra Sondrio e Tirano è intasata di traffico». Rabbia e frustrazione potrebbero essere incanalate in una protesta unitaria tra pendolari e studenti anche alla luce delle nuove interruzioni della linea nel 2025.

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