Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 16 Ottobre 2021
Green pass day
«Il problema
sono i controlli»
Primo giorno Giornata senza grandi difficoltà
Qualche lavoratore sospeso, il nodo verifiche
Qualche lavoratore di aziende private sospeso o auto sospesosi preventivamente in segno di protesta, ma trasporti regolari così come la consegna delle merci e il rientro dallo smart working negli uffici della pubblica amministrazione. Con un’unica grossa lamentela che attraversa pressoché tutti i campi: l’incombenza dei controlli scaricati sui datori di lavoro.
La giornata di esordio dell’obbligo della certificazione anti Covid sui posti di lavoro in provincia di Sondrio è scivolata via senza grossi scossoni o problemi. Nessuna protesta e neppure caos sulle strade o sui mezzi di trasporto che, nonostante l’incognita che alla vigilia pendeva soprattutto sui treni, hanno funzionato regolarmente. Le lamentele si sono tradotte in mugugni o in chiacchiere da bar, ma non in urla, e la decisione di qualche no vax convinto di non farsi vaccinare in tampone per non perdere lo stipendio.
«Come associazione non registriamo criticità, neanche minime come invece sappiamo essere accaduto altrove anche solo con sit in - dice Alberto Pasina, segretario generale di Confartigianato Sondrio in contatto anche con le altre realtà regionali -. E’ stata confermata la sensazione che avevamo già da 40 giorni a questa parte, quando è stato reso noto il provvedimento e cioè che non ci sarebbero state particolari ostilità. Che non significa un’accettazione acritica delle decisioni governative. Tutti i datori di lavoro hanno mal digerito la scelta di scaricare sulle loro spalle l’incombenza delle operazioni di controllo. Fin da subito hanno manifestato il loro dissenso che si è acuito quando dopo aver scaricato l’applicazione hanno scoperto di non poter conservare i dati acquisiti a causa della legge sulla privacy, ma comunque questo non ha portato ad alcun blocco dell’attività».
Nonostante qualche problema in più lo abbia creato soprattutto alle imprese artigiane che sul territorio sono per lo più piccole o piccolissime realtà. Il decreto di applicazione dell’obbligo del Green pass indica la possibilità di controlli a campione, «ma - dice Pasina - quando i dipendenti sono due o tre parlare di controlli a campione fa abbastanza ridere». Così come l’obbligo di verificare comunque quotidianamente anche chi ha ottenuto la certificazione perché vaccinato.
Esercenti
Tutto tace anche all’Unione del Commercio e del Turismo di Sondrio dopo giornate, quelle della vigilia, passate a spiegare le regole e l’utilizzo dell’applicazione per i controlli. «Segnalazioni non ce ne sono state - dice il vice direttore, Maurizio Canova -. Bisognerà vedere nei prossimi giorni cosa accadrà. Molto spesso quando i decreti sono entrati in vigore sul fine settimana le conseguenze le abbiamo viste la settimana successiva».
Usa la formula scaramantica dell’«almeno oggi» anche Andrea Frangiamore, responsabile Filt Cgil, per confermare che in provincia, nella giornata dell’esordio, non ci sono stati disservizi legati al Green pass.
Le difficoltà maggiori le hanno avute coloro che hanno dovuto controllare le certificazioni. All’Edilbi di Sondrio, azienda specializzata in lavori di edilizia pubblica e privata, 35 dipendenti tra operai, impiegati e geometri, dove gli unici a non dover esibire il Green pass sono i clienti - a cui però bisogna controllare la temperatura - è stato scelto di verificarli uno a uno. E non ci sono state irregolarità, chi ha scelto di non vaccinarsi ha comunque presentato la certificazione. Il problema di chi lavora in edilizia, in cantieri con subappalti, è legato alla necessità di controllare anche i subappaltatori dotando così dell’applicazione anche i responsabili di cantiere.
Alla Cavis di Sondrio, società che da trent’anni si occupa di pulizie, igienizzazione e disinfezione e che conta 60 dipendenti, la scelta è stata quella di procedere con i controlli a campione e sarebbero scattate sospensioni.
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