Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 15 Febbraio 2017
Graffiti e atti vandalici sui treni
Danni per 10 milioni all’anno
Un treno nuovo o poco meno. Tanto costano all’anno gli atti vandalici compiuti sui convogli in circolazione sulla rete ferroviaria lombarda.
È stato l’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè ieri ad illustrare nel dettaglio numeri e dati in occasione della presentazione milanese del progetto “Stop al vandalismo”. «Si tratta di un fenomeno di dimensioni rilevanti - ha commentato Farisé - che sfocia inesorabilmente anche in aggressioni nelle stazioni e a bordo treno. Il monitoraggio ci ha consentito una mappatura molto accurata dalla quale emerge che nel 2016 sui treni lombardi si è registrata una crescita significativa degli atti vandalici,come vetri frantumati, tende rubate o distrutte e sedili divelti, con il 40 per cento degli episodi in più rispetto al 2015: un totale di 8.400 segnalazioni in un anno, per una media di 23 al giorno. A ciò si aggiungano i costi indiretti del vandalismo, che incidono pesantemente sulla qualità del servizio, generando ritardi e soppressioni».
Soltanto sui graffiti la dimensione del fenomeno all’esterno dei treni si è ridotta del 20% nel 2016 e del 30% i tempi di permanenza dei graffiti prima della ripulitura. Complessivamente lo scorso anno i graffiti sono stati pari a 130.000 metri quadrati e la loro ripulitura ha comportato una spesa di 1,5 milioni di euro. Per quanto riguarda i treni che percorrono la linea ferroviaria della provincia di Sondrio, sempre nel 2016, i graffiti hanno riguardato una superficie complessiva di 5.500 metri quadrati.
«Sono numeri impressionanti - ha detto l’assessore regionale Alessandro Sorte anche in relazione ai dati forniti da Ferrovienord- e inaccettabili. I 10 milioni di euro che ogni anno spendiamo per il ripristino dei treni sono soldi che togliamo ad altro. Potremmo spenderli ad esempio per nuove iniziative di sicurezza». Danni ai convogli ferroviari, ma anche alle stazioni. Centocinquantaquattro quelle vandalizzate per un totale di 1,5 milioni di euro di costi di ripristino.
Numeri a fronte dei quali l’ingegner Vincenzo Macello di Rfi ha ricordato come «la guerra al vandalismo si fa con la prevenzione». «Se analizziamo i dati siamo in difficoltà - le sue parole -. Nel 2016 nelle 291 stazioni di proprietà sono stati infatti 154 gli interventi di eliminazione dei graffiti e di ripristino degli arredi. Interventi per i quali abbiamo speso 1,5 milioni di euro. Il nostro impegno è continuare nel programma di miglioramento della percezione della sicurezza nelle stazioni a partire dalla installazione dei sistemi di video sorveglianza a circuito chiuso e collegati con le forze dell’ordine».
«La nostra attenzione, dunque - ha proseguito Macello -, è dedicata anche al coinvolgimento degli enti locali, affinché le stazioni non siano solo un luogo di passaggio ma un luogo con degli spazi da vivere inseriti nel circuito delle attività sociali e culturali delle città».
In questo senso Rfi, dove non c’è il capostazione, sta lavorando con i Comuni sui comodati d’uso gratuito per l’utilizzo delle strutture.
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