Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 16 Luglio 2015
Giovane annega nelle acque del Mallero
Fatale un tuffo con gli amici per cercare di sfuggire alla canicola del pomeriggio sondriese. I testimoni: «Il ragazzo che era con lui è riemerso subito, lui è stato risucchiato dalla corrente ed è sparito».
Un tuffo in una pozza del Mallero, tanto per rinfrescarsi un po’ assieme agli amici. Si sono buttati in due. Uno è riemerso subito, pochi metri più a valle. L’altro no. Sono stati i sommozzatori del Vigili del Fuoco a ripescarne il corpo ormai senza vita, attorno alle 17. Il ragazzo aveva soltanto 25 anni. Si chiamava Matthew Kester e veniva dalla Nigeria. Un profugo, arrivato in Valtellina un anno fa sperando, come tanti, di riuscire a costruirsi una vita.
Ieri pomeriggio era andato al torrente con tre amici, anche loro africani. La zona è quella vicina al settimo ponte, a poche centinaia di metri dal parco Bartesaghi. In quel punto il Mallero scorre vicino a un boschetto. Togliersi i pantaloni e mettersi in acqua non è un problema: nessuno vede più di tanto. Pochi minuti prima delle 16 Matthew e uno degli amici erano seduti su una delle pietre che danno origine a una piccola cascata.
Prima uno e poi l’altro si sono lasciati scivolare in acqua. «Li ho visti - ha raccontato alla Polizia un uomo che si trovava a passare di lì proprio in quel momento -. Non si sono buttati, direi che si sono lasciati proprio scivolare nell’acqua. Solo che uno dei due è riemerso subito, un po’ più a valle, quel ragazzo invece prima sembrava che riuscisse a tornare a galla, poi è stato risucchiato verso la cascata e non si è più visto».
Immediato l’allarme al 118 e alle forze dell’ordine. I soccorritori hanno tentato il tutto per tutto. I Vigili del Fuoco hanno anche utilizzato un elicottero dell’Elinucleo di Varese per portare sul Mallero gli specialisti del Saf, dotati tra l’altro di mute e gommoni da rafting.
Del giovane nessuna traccia per oltre un’ora. Quando i pompieri lo hanno trovato, ormai senza vita, era ancora intrappolato in un cosiddetto rullo d’acqua proprio vicino al salto artificiale che dà origine alla piccola cascata.
Tirato fuori dall’acqua e coperto con un telo, il corpo del giovane è stato accolto dalle grida di disperazione e dal pianto dei tre amici che erano con lui, sotto choc e incapaci di accettare una tragedia tanto improvvisa.
Sono stati i Vigili del Fuoco del comando di Sondrio a dare il necessario supporto ai colleghi del nucleo speleo alpino fluviale, impegnati in un intervento molto meno semplice di quello che potrebbe sembrare a un occhio inesperto, considerate le numerose insidie che si nascondono sotto il pelo dell’acqua resa torbida dal disgelo in quota.
Mentre la Polizia ha sentito i testimoni per le indagini (anche se non ci sono molti dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente), il corpo del ragazzo, che era ospite della Caritas di Poggi, è stato portato nella camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio.
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