
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 28 Marzo 2025
“Funamboli in equilibrio”, a Palazzo Pretorio di Sondrio la mostra dei ragazzi
Giunto al termine il progetto de “Il Gabbiano”. Esposti a Sondrio i lavori realizzati da giovani fragili. Un laboratorio delle competenze per creare prospettive
Sondrio
Una mostra, frutto del lavoro di due anni con un centinaio di ragazzi tra l’Alto Lario e Bormio e con le loro famiglie, per celebrare un lavoro di rete che ha consentito di intercettare parte di quel disagio giovanile sempre più emergente tra i cittadini in erba. Si chiude così con l’allestimento nelle sale espositive del piano terra di Palazzo Pretorio “Funamboli in equilibrio”, il progetto biennale finanziato da Fondazione Cariplo e promosso dall’associazione di comunità “Il Gabbiano”, in partenariato con Sol.Co, Grandangolo e Forme nel territorio della provincia di Sondrio e dell’Alto Lario, per creare nuove opportunità di incontro, ascolto e orientamento con ragazzi e ragazze dagli 11 ai 21 anni che stanno attraversando momenti difficili legati alla crescita e alle criticità dell’adolescenza per costruire risposte alle diverse situazioni.
I numeri
Di quanta fragilità ci sia nel mondo degli adolescenti lo testimoniano i numeri. Una recente analisi condotta in Lombardia dice che dal 2016 al 2022 c’è stato un incremento del 75% dell’uso di antidepressivi e del 60% di antipsicotici nei minorenni. E ancora, sempre in Lombardia l’accesso di utenti adolescenti con disturbi Npia, quelli cioè della Neuropsichiatria infanzia e adolescenza (14-18 anni), sono passati da 21mila a 28mila contatti in sede ambulatoriale e da 8.713 a 10.266 nei Pronto soccorso.
In provincia di Sondrio gli accessi ai servizi di neuropsichiatria sono passati da 66 ogni mille ragazzi del 2015 a 90 ogni mille ragazzi. Molti ragazzi che hanno partecipato al progetto erano già seguiti dai servizi sociali, come ricorda Stefania Del Giorgio del Gabbiano, referente di “Funamboli”, ma molti si sono aggiunti, anche solo per un lavoro all’interno dei laboratori artistici, fotografici e di scrittura.
Gli spazi
«È stato un percorso molto bello – dice Del Giorgio – che ci sembrava giusto celebrare attraverso la mostra dei lavori fatti dai ragazzi, in parte dalle loro famiglie e anche dagli operatori». Nella prima sala a destra a condurre i visitatori sono i “fili” che raccontano la storia dei ragazzi, le loro problematiche e difficoltà, ma anche le prospettive positive che sono riusciti a far emergere grazie all’affiancamento degli operatori sui loro territori e che hanno creato una rete che ora che il progetto è terminato potrà continuare ad aiutarli.
Nella sala centrale, all’ingresso della mostra, c’è il cosiddetto cantiere con le testimonianze degli operatori e nella sala a sinistra dell’ingresso l’allestimento di grande impatto fatto di immagini e creazioni frutto dei laboratori artistico e fotografico.
«I ragazzi ci hanno messo molto impegno – ancora Del Giorgio – così come si sono messi in gioco anche le famiglie e gli operatori. La sfida è stata costituire delle équipe territoriali multidisciplinari composte da psicologi, educatori e assistenti sociali per accompagnare i nostri “funamboli” in un pezzettino della loro vita. Sono ragazzi che presentano delle fragilità come molti adolescenti. Qualcuno ha qualche fragilità in più, qualcuno meno. La grossa sfida è stata riuscire a coinvolgerli in un percorso di corresponsabilità».
Ancora, «abbiamo lavorato con molti ragazzi in difficoltà nel rapportarsi con le famiglie, la scuola e il territorio: l’affiancamento dell’operatore ha permesso loro di uscire da questa “bolla”. Sono stati costruiti percorsi che gli hanno consentito di raggiungere uno stato di maggiore benessere». Per tutti c’è stato un sostegno basato sulla fiducia. La mostra resterà aperta fino al 2 aprile tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.
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