Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 10 Agosto 2018
Fratellini morti, il padre è del Sondriese
È subito partito per la Calabria per il riconoscimento - Sempre gravissima la madre. Secondo la Procura di Locri ci sarebbe stata una fatalità all’origine del terribile incidente di Brancaleone.
Al padre, Peter Pipolo, tocca il compito più doloroso: effettuare il riconoscimento ufficiale dei due figli Giulia e Lorenzo, i piccoli che hanno perso la vita mercoledì travolti da un treno in Calabria, a Brancaleone. L’uomo, residente nel Sondriese, ha raggiunto il luogo della tragedia ieri sera. La Procura di Locri che ha avviato le indagini per fare piena luce sull’accaduto sembra orientata verso l’ipotesi dell’incidente. Una fatalità per la quale non ci sarebbero responsabili.
Al momento, non risulterebbero iscrizioni nel registro degli indagati. Giulia (detta Gilla) e Lorenzo Pipolo, 6 e 12 anni, erano in vacanza con la mamma, Simona Dall’Acqua, la sorella maggiore Benedetta e il compagno della madre Antonio Alfonso Parpiglia, milanese di Albairate ma originario proprio di Brancaleone, a pochi chilometri da Locri. I bambini sono morti nell’impatto con il convoglio Catanzaro-Reggio Calabria mentre la madre è in coma agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Il compagno, 54 anni, stava posteggiando l’auto e non è rimasto coinvolto nell’incidente, mentre la figlia maggiore non era presente al momento del sinistro sulla ferrovia ionica che la famiglia stava attraversando per raggiungere la spiaggia. Resasi conto di quello che stava succedendo, Simona Dall’Acqua, 49 anni, casalinga, ha tentato una corsa disperata per salvare i figli rincorrendoli sui binari, ma non ci è riuscita, rimanendo a propria volta colpita dal convoglio che ha travolto e ucciso i due bambini, nonostante il tentativo del macchinista di arrestare la corsa del treno, che si è fermato alcune centinaia di metri più avanti.
Anche per la donna l’incidente ha avuto conseguenze gravissime, tanto che si trova ricoverata nel reparto di Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria e che è stata sottoposta a due interventi per tentare di salvarle la vita. Sotto choc il compagno di Simona, mentre la figlia più grande della donna e dell’ex marito è sotto sorveglianza di uno psicologo per il trauma subìto alla notizia dello scontro.
L’urto è stato talmente violento che la Procura di Locri ha deciso di non effettuare neanche l’autopsia sui corpi delle giovanissime vittime, essendo la causa del decesso del tutto evidente. Dopo l’impatto, avvenuto alle 15.30 di mercoledì, i due bambini sono stati scaraventati ai bordi delle rotaie, mentre la madre è stata trovata nella scarpata a qualche metro di distanza. Titolare dell’inchiesta aperta dalla magistratura calabrese è il sostituto procuratore Michele Permunian. A Brancaleone intanto ieri è stata giornata di lutto cittadino. Lo ha decretato la Commissione prefettizia che regge il Comune di Brancaleone, sciolto lo scorso anno dal Consiglio dei ministri per presunti condizionamenti della criminalità organizzata.
La Commissione ha anche fatto affiggere dei manifesti in cui esprime il proprio cordoglio e quello della cittadinanza alla famiglia delle vittime.
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