«Forza Italia ha virato a destra». E il commissario Righi se ne va

Politica Il commissario provinciale si è dimesso: «Non condivido la linea governista». «I miei referenti a Milano sono stati defenestrati per incompatibilità, qui non resto»

Forza Italia si sposta a destra, assecondando l’ala governista del partito cara a Tajani, e insieme a Licia Ronzulli, la senatrice a capo dei colleghi di palazzo Madama cui è stato tolto il ruolo di coordinatrice della Lombardia andato ad Alessandro Sorte, miete vittime anche sul territorio. Claudio Righi, nominato alla fine dell’anno scorso commissario provinciale per gestire gli appuntamenti elettorali (regionali e comunali) in attesa del congresso si è dimesso.

Le cause

Lo ha fatto sabato non appena appreso ufficialmente delle scelte di Silvio Berlusconi di spostare l’asse del partito. «Forza Italia sembra andare sempre più a destra - dice Righi - per mantenere rendite di posizione? Per le nomine? Per Mediaset? Qualunque siano le ragioni, non mi piace. Io sono liberale, moderato e laico perché dovrei rimanere nel partito quando i miei referenti a Milano sono stati defenestrati per evidenti incompatibilità di linea politica? Io sono un commissario che evidentemente portava avanti una linea condivisa con i vertici regionali, non sono un coordinatore uscito da un congresso locale che ha altre responsabilità verso gli iscritti che lo hanno votato. Il nuovo commissario regionale dovrà nominare liberamente chi ritiene più vicino alla nuova linea governista del partito».

Una decisione quella di Righi che ha colto tutti di sorpresa considerando che il commissario aveva già convocato una riunione elettorale per le comunali di Sondrio proprio per oggi.

Non solo. La posizione intransigente nei confronti della nuova linea più spostata a destra sembrerebbe infatti cozzare con il rapporto costruito sul territorio con Fratelli d’Italia con cui la comunanza di idee e obiettivi sembrava essere particolarmente solida come hanno dimostrato le prese di posizioni congiunte, ad esempio, sull’elezione del nuovo presidente della Provincia.

«Vero, a livello locale il rapporto con Fratelli d’Italia è solido - ammette Righi -, ma un conto è flirtare con un partito per opportunità tattiche, un altro è condividerne obbiettivi ed idee. E direi che non è questo il caso. Ho sentito Ronzulli che mi ha ringraziato, non so se condivida tutto quello che sta succedendo. Per quanto mi riguarda, questa mia breve, intensa e faticosa esperienza politica io la chiudo qui».

Prospettive

Una chiusura con Forza Italia che potrebbe aprire le porte, come si dice potrebbe essere per la stessa Ronzulli, ad una nuova esperienza con il Terzo polo. «Come commissario di Forza Italia ho parlato con Mauro Del Barba (il parlamentare morbegnese di Italia viva, nda) e lo stimo - dice Righi -, ma non ho ulteriori velleità».

L’abbandono di Righi mette il partito di Berlusconi in una posizione difficile in vista delle urne amministrative del 14 e 15 maggio. Già ai minimi storici elettoralmente parlando, con forti criticità nel costruire una lista, Forza Italia si trova ora anche senza una guida. La questione sarà affrontata nella riunione di oggi cui dovrebbe partecipare anche il vice di Righi, Elio Della Patrona, raggiunto dalla notizia delle dimissioni mentre era all’estero. «Cercherò di capire cosa sta succedendo e cosa fare» si limita a dire. E intanto i termini per la raccolta delle firme e la presentazione delle candidature dei consiglieri si avvicinano.

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