Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 16 Gennaio 2018
Fontana d’oro, fan scatenati a Dresda
Due i gruppi che da Berbenno hanno raggiunto la Germania per poter tifare la campionessa. «È valsa la pena fare questi sforzi: mano sul cuore, abbiamo intonato tutti insieme l’Inno di Mameli».
“Sette le stelle dell’orsa maggiore” cantava Carla Boni al Sanremo del 58, vinto da quel magico “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno e sessant’anni dopo è riecheggiato un “Sette le note del mio short track” cantato da Arianna Fontana.
Chi, se non lei? La ragazza di Berbenno a Dresda ha centrato il settimo titolo europeo su “ghiaccio veloce”, lasciando letteralmente senza fiato i suoi numerosi fans presenti. Non tanto per l’impresa riuscita, quanto per il gran “strillare” che hanno fatto.
Una macchina di fan rientrava ieri da Dresda, dopo una sosta notturna a Norimberga. A bordo Luca, Arianna (non lei, un’altra), Michele, Tommaso, Elisa. Ha “afoneggiato” Luca Fumasoni il capo del Fan club: «Siamo partiti in due grupponi (tra giovedì e venerdì) e sabato mattina eravamo a Dresda. Un sabato un po’ in chiaroscuro, coi 1500 che avevano demoralizzato; ma poi già dall’argento dei 500 abbiamo tutti creduto in una possibilità di rimonta della nostra beniamina che con una grande prestazione poi, nei 1000 metri (che non è neanche la sua distanza), si è rifatta; abbiamo avuto la fortuna di assistere dal vivo ad una rimonta epica. Come puoi sentire (immaginare, il lettore, nda) la voce rimasta è pochetta. Sugli spalti e in tribuna eravamo tutti a cantare l’Inno d’Italia, al momento delle premiazioni; un assaggio di quello che potrebbero essere le Olimpiadi».
Un corale «speriamo» echeggia dall’abitacolo (ancora una volta lasciamo all’immaginazione del lettore, nda). Continuano Luca e gli altri: «È stato molto bello essere sugli spalti, anche i bambini tedeschi presenti hanno voluto le bandierine, l’autografo di Arianna, abbiamo cantato... Quando abbiamo intonato, tutti con la mano sul cuore, Arianna ci ha visto e l’ha portata pure lei. Ne è valsa la pena fare questa “straccata”, sforzi ottimizzati dal successo che fa ben sperare anche per Pyeongchang. La Corea è troppo lontana, ma stiamo lavorando per portarla a Berbenno; ci saranno novità sulle quali, al momento, vige il massimo top-secret».
«In effetti - ha riconosciuto Luisa Vedovatti, la mamma di Arianna Fontana, tra l’Austria e la Svizzera - i ragazzi del Fan club hanno fatto un tifo indemoniato. Domenica sera siamo stati a cena (noi della famiglia) con Arianna e Anthony. Dopo loro ritorneranno a Courmayeur per concludere, fino al 22, la preparazione olimpica. Arianna, si sa, è di carattere tranquillo e si sta preparando. Ha detto che è quasi al top; a Dresda ha pattinato bene ed è fiduciosa. Un aneddoto? Abbiamo visto anche Federico Pellegrino trionfare nella sprint di sci di fondo, sempre a Dresda; abbiamo assistito al suo trionfo in Coppa del Mondo e dopo siamo andati tutti in pista a vedere quello di Arianna».
«È da giovedì che siamo stati in ballo - la conclusione della più tifosa delle tifose -, venerdì eravamo già là ad assistere alle qualifiche e poi, tra venerdì e sabato, siamo stati raggiunti da tutti gli altri: una ventina di tifosi “scatenati”. Un abbraccio e i complimenti a fine gare per il traguardo raggiunto, cosa vuoi dire di più? - minimizza mamma Luisa – quando Arianna ha visto il papà sugli spalti è salita da lui e poi ha alzato le braccia con una mano aperta a 5 dita e l’altra con pollice e indice: il settebello era suo. Un sorriso stampato in viso, la contentezza e poi Pyeongchang».
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