Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 21 Aprile 2018
Fondi per la messa in sicurezza: «Enti valtellinesi “cornuti e mazziati”»
Il presidente della Provincia di Sondrio scrive a Roma dopo la pubblicazione dei beneficiari del bando: «Stanziamenti ai Comuni con maggior disavanzo economico».
Il Governo premia i Comuni con disavanzo e mette “in coda” quelli con i conti in pari. Della serie “cornuti e mazziati”. E così, per una volta, il presidente della Provincia Luca Della Bitta sveste i panni del democristiano moderato e indossa quelli del guerriero paladino del territorio contro quella che lui stesso definisce un’ingiustizia. È una reazione immediata ed istintiva quella del numero uno di palazzo Muzio davanti alla pubblicazione, sul sito della direzione centrale della Finanza locale, dell’elenco dei Comuni beneficiari del bando nazionale per gli interventi di messa in sicurezza di edifici e territorio: a prendere i finanziamenti tutti enti con disavanzo e dunque municipi valtellinesi tagliati fuori.
La prima denuncia Della Bitta l’affida alla sua pagina Facebook e poi la traduce in una lettera inviata ai ministeri dell’Interno e dell’Economia e finanza e per conoscenza ai sindaci dei 77 Comuni della Valle.
«Per trovare il primo Comune della provincia di Sondrio - scrive sul social - si arriva attorno alla posizione 700 cioè dove iniziano i Comuni che applicano una regola molto semplice: si spende solo quello che si ha. Morale? Tu spendi tanto poi paga Pantalone e ti danno pure il premio. Non importa se abiti in una provincia interamente montana e mangi pane e dissesto ogni giorno. Non importa se tutti e 77 i nostri Comuni fanno salti mortali insieme ai nostri cittadini per avere i conti in ordine e rispettano le regole. Una vergogna. L’unica soluzione è poter gestire le risorse versate con le tasse dai nostri cittadini così possiamo occuparci del dissesto e dei servizi per i nostri cittadini senza chiedere niente a nessuno».
Una tesi quella della «stortura» nella modalità di individuazione dei beneficiari sostenuta ed esplicitata da Della Bitta anche nella lettera inviata a Roma. «Il legislatore ha individuato il criterio della “minore incidenza dell’avanzo di amministrazione, al netto della quota accantonata, rispetto alle entrate finali di competenza” - ricorda il presidente - già tale impostazione lascia trasparire quell’ostilità nei confronti del risultato positivo di amministrazione e il conseguente favore per il debito pubblico che, nonostante le riforme costituzionali e gli impegni assunti a livello europeo, continua a permeare la cultura politica e burocratica del nostro paese».
Un’applicazione del principio che Della Bitta definisce paradossale: «I Comuni finanziati hanno tutti il merito di avere un bel disavanzo di amministrazione - dice -. Il primo classificato ha un tasso pari a meno 190,59% (disavanzo doppio rispetto alle entrate finali); il primo dei non ammessi ha un disavanzo “solo” pari a un quarto delle entrate finali. Nessuna speranza per i Comuni che hanno chiuso il bilancio con un esecrato avanzo di amministrazione (quasi fossero in Svizzera) e quindi per nessuno dei Comuni della provincia di Sondrio».
Della Bitta aggiunge due annotazioni, una strettamente giuridica - «l’interpretazione adottata in sede applicativa del criterio approvato dal legislatore pare poco condivisibile: è una forzatura estendere al disavanzo di amministrazione il criterio preferenziale individuato per la minore incidenza dell’avanzo» - e una, invece, legata al senso di ingiustizia.
«Un’espressione dialettale - scrive a Roma il presidente della Provincia - parla di “cornuti e mazziati”; tale è il sentimento degli enti locali che, oltre a vedersi praticamente azzerare i trasferimenti erariali, con il loro avanzo di amministrazione (nel regime della tesoreria unica) hanno fortemente contribuito nello scorso decennio a contenere il deficit pubblico allargato e che poi vengono penalizzati proprio per questo motivo in sede di riparto dei contributi dello Stato».
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