Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 05 Febbraio 2021
Elisoccorso, un 2020 difficile
Ora c’è il nuovo elicottero
Pochi interventi durante il lockdown, superlavoro in estate: la differenza con il 2019 è di -137 uscite. Da febbraio c’è un nuovo elicottero che dà prestazioni migliori
L’effetto Covid si legge, tutto, nei dati di attività 2020 dell’elisoccorso di Sondrio. Non tanto sul totale, delle missioni svolte, quanto nel dettaglio, mese per mese.
«Si ha un picco verso il basso in corrispondenza del mese di marzo - precisa Gianluca Marconi, direttore dell’Articolazione aziendale territoriale (Aat) 118 di Sondrio - quando le missioni dell’elisoccorso sono state 26 nel 2020, contro le 86 dell’anno precedente. Sessanta in meno, a causa dello scoppio dell’emergenza Covid, alla quale, Areu, l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza, ha dedicato un solo elicottero della propria flotta, quello di Como, abilitato al volo notturno».
Il calo di attività si evidenzia anche sul mese di aprile 2020, ma in proporzione minore a quello precedente, con 29 missioni contro le 45 dello stesso mese del 2019, mentre, da maggio c’è stata una ripresa che ha raggiunto picchi impressionanti in estate. Pari a 52 sulle 39 dell’anno precedente le missioni nel maggio 2020, pari a 62 su 89 quelle riferite a giugno, fino a contare 110 missioni nel luglio dello scorso anno contro le 87 dello stesso mese del 2019. Ad indicare quanto, abbia inciso, a livello territoriale, anche sull’attività di soccorso aereo, il turismo di prossimità.
«Nel complesso - spiega Marconi - le missioni, nel 2019, sono state 1.117, di cui 802 gli interventi primari, in emergenza e urgenza, pari al 71,8%, contro le 980 del 2020, di cui 754 gli interventi primari, pari al 76,9%. Interessante, anche, notare che, nel 2019, 353 missioni, il 31% del totale, sono state con destinazione fuori provincia, di cui 334, il 94%, interventi primari (cioè per trasporto di persone in urgenza in altri centri regionali). Nel 2020, il 34% delle missioni sono state con destinazione extraprovinciale, 334, di cui 313 in urgenza, il 93,7%».
Tutte effettuate con il mitico, roboante, elicottero Agusta Westland 139, 16.65 metri di lunghezza, peso massimo al decollo 6800 chili, un biturbina attivo nell’elisoccorso, in provincia di Sondrio, dal 2006 e che, dal 1° febbraio ha ceduto il passo ad una macchina, a sua volta, incredibile. Un Airbus Helicopters, H 145, più precisamente, BK 117 D2, denominato “Horus 5”, in quanto si tratta del quinto elicottero della flotta “Horus”, di Babcock Italia, già operativa nelle altre quattro basi Areu di Bergamo, Brescia, Como e Milano.
Una macchina scattante, della lunghezza di 13 metri, per 3.700 chili di peso massimo al decollo, con una velocità media di 120 nodi, pari a circa 220 km orari, ed un serbatoio capace di tenere 900 litri di gasolio raffinato, tale da garantire un’operatività per un’ora e mezza filata. Fermo restando che sono attive stazioni di rifornimento a Colico, Caiolo, Sondalo ed Edolo.
«Particolarmente performante - assicura Marconi - il verricello brandeggiante, non fisso, ma capace di aprirsi fino a 90°, in modo da permettere una discesa, sul target, meno a ridosso del pattino. Tra l’altro si parla di un verricello lungo 94 metri, contro i 70 del precedente, quindi, ancora più performante, sulle nostre vette».
Particolare anche la carenatura del rotore di coda, per evitare incidenti in fase di recupero del paziente, che viene issato a bordo dal retro del mezzo, come una vera e propria ambulanza «e, ultima, ma non ultima - conclude Marconi - la dotazione elettromedicale, un “plus” che ci permette interventi molto efficaci già sul posto».
In più, grazie ai caschi con visori notturni, il nuovo mezzo consentirà di operare sino alle ore 20
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