Elezioni provinciali: a Sondrio una lista unica

Tutti i mandamenti rappresentati nel nome di “Valtellina e Valchiavenna” unite sotto un cielo blu. E’ Alessandro Pedrini, il sindaco di Valdisotto, tra i consiglieri uscenti, il rappresentante dell’Alta valle nella lista unica per il rinnovo del consiglio provinciale su cui si stanno raccogliendo le firme in questi giorni. Sindaci e consiglieri comunali voteranno domenica 29 settembre nel seggio elettorale che sarà allestito nella sala consiliare, al primo piano di palazzo Muzio secondo il cosiddetto voto ponderato per cui cui il “peso” di ciascun elettore è determinato dalla fascia demografica del Comune di appartenenza. In altre parole il voto di uno qualsiasi dei consiglieri comunali di Sondrio vale più dei colleghi delle realtà più piccole. Aspetto che risulta dirimente in caso di candidature multiple, ma essendoci un’unica lista i posti sono già praticamente assegnati ai dieci dell’elenco.

Ovvero: Francesco Romualdi, il presidente del consiglio comunale di Sondrio nonché segretario provinciale di Fratelli d’Italia; Beatrice Bianchini, consigliere di maggioranza dei Popolari retici a Sondrio; Roberta Songini, consigliere di minoranza del Pd in consiglio a Sondrio; Renata Petrella sindaco di Chiesa Valmalenco; Patrizio Del Nero, sindaco di Morbegno che dopo un mandato di fermo torna a palazzo Muzio; Emanuele Nonini, sindaco di Dubino; Omar Iacomella, sindaco di Piuro e consigliere uscente; Dario Corvi, sindaco di Aprica; Sonia Bombardieri, consigliere di minoranza a Tirano, anche lei tra gli uscenti e Alessandro Pedrini, appunto. Dieci per dieci posti che significa che se qualcuno, per un qualunque motivo dovesse lasciare il posto, non ci sarebbero sostituti da “ripescare”. La lista unica è frutto dell’accordo tra amministratori e partiti.

Una soluzione che, dopo incontri e confronti, tutti hanno considerato la migliore possibile per affrontare le sfide che attendono il territorio. Il presidente della Provincia Davide Menegolaha sempre ritenuto indispensabile instaurare un clima di collaborazione all’interno del parlamentino di palazzo Muzio dove infatti ciascun consigliere ha precisi incarichi. Non esattamente deleghe, poiché la legge Delrio del 2014 ha annullato la giunta e di conseguenza la figura degli assessori, ma competenze specifiche attraverso cui i consiglieri possono coadiuvare il presidente nella sua attività amministrativa. Anche perché, giova ricordare, lo stesso Menegola è sindaco di un Comune con tutto ciò che ne consegue in termini di impegno. L’affidamento degli incarichi è una prerogativa del presidente così come la possibilità di istituire la figura del “vice”. Tempo per valutare come muoversi da questo punto di vista da qui alla fine di settembre Menegola ne ha ancora.

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