Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 14 Marzo 2019
«Edilizia, far ripartire le opere è la priorità»
Una delegazione di lavoratori valtellinesi sarà venerdì a Roma per la giornata di sciopero generale. «Il nostro è un territorio fragile che necessita attenzione, chiediamo al governo di investire e fare manutenzione»
In piazza a Roma anche dalla provincia di Sondrio, per la manifestazione nazionale del settore delle costruzioni. Venerdì una delegazione di una sessantina di lavoratori di Valtellina e Valchiavenna parteciperà nella capitale all’iniziativa in piazza del Popolo indetta da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, in occasione della giornata di sciopero generale a cui i sindacati chiamano tutto il settore delle costruzioni, dall’edilizia alle aziende attive nei comparti legno, cemento, lapidei, laterizi.
L’obiettivo è chiaro fin dallo slogan scelto per la manifestazione: “Lavoro, investimenti, ripresa, futuro. Rilanciare il settore, rilanciare il Paese”. Un appello valido a livello nazionale quanto in Valle, hanno spiegato ieri Enrico Samarini della Fillea Cgil, Rossano Ricchini della Filca Cisl e Gian Luca Callina della Feneal Uil, che venerdì saranno a Roma con i lavoratori della provincia.
«Negli ultimi dieci anni la crisi ha praticamente dimezzato l’edilizia, che ha lasciato per strada quasi il 50% degli addetti e migliaia di aziende – ha spiegato Ricchini -. Le organizzazioni sindacali hanno deciso di indire una giornata di sciopero generale per lanciare un messaggio forte, chiediamo che si sblocchino i cantieri per le oltre 600 opere ferme in tutta Italia. Moltissime sono già finanziate, ma non vengono fatte partire per ragioni burocratiche, ministeriali, anche politiche, ma questi interventi aprirebbero a 400mila nuove assunzioni a livello nazionale».
Gli ultimi dati della Cassa edile – aggiornati al 30 settembre 2018 - per la provincia segnalano 3.168 addetti nell’edilizia, mentre nel 2008 si superava quota 4.500, «senza dimenticare che il cantiere per la tangenziale di Morbegno ha impegnato un numero molto consistente di lavoratori», hanno spiegato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
In provincia si contano circa 600 addetti nel comparto legno, circa 500 nel settore lapideo e circa 200 nel mondo dei laterizi e manufatti. Tutti chiamati allo sciopero, che «non sarà contro il governo o politico, ma propositivo», ha sottolineato Callina, richiamando la piattaforma lanciata dai sindacati nell’ottobre scorso con una serie di idee per il rilancio del settore.
Tema sempre più urgente, ha rimarcato Callina: «L’anno scorso si è visto qualche segnale di ripresa, ma gli ultimi dati purtroppo non confermano questi spiragli. Ci sono tanti interventi da fare nei territori e sulle infrastrutture, manca la spinta e con questa giornata di sciopero chiediamo un’azione in questo senso».
Nelle ultime settimane si parla molto di Tav, ha rimarcato Samarini, ma la questione è più ampia: «Bisogna far ripartire le opere, investire per creare posti di lavoro. La rete delle infrastrutture a livello nazionale ha bisogno di manutenzione, la Valtellina è un territorio fragile che necessita di particolare attenzione, chiediamo al governo di sbloccare le opere, completarle, fare manutenzione sui territori».
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