Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 21 Dicembre 2017
È deciso: perizia psichiatrica
A gennaio ci sarà l’affidamento
Caso Bordoni: il giovane uomo in carcere verrà visitato da un medico per conto del Tribunale. Così ha deciso il gip.
Sarà una perizia psichiatrica disposta dal Tribunale di Sondrio e sarà un luminare di fama internazionale come il medico lecchese Mario Lanfranconi (psichiatra e psicoterapeuta) ad occuparsi di Michele Bordoni, il 27enne di Poggiridenti in carcere per strage dopo l’investimento in piazza Garibaldi di tre persone e alcune bancarelle dei mercatini di Natale.
Così ha deciso il gip di Sondrio Carlo Camnasio mettendo fine alle schermaglie tra accusa e difesa che martedì scorso pur convenendo sulla necessità di sottoporre a visita psichiatrica l’indagato, non si sono trovate d’accordo sul metodo. La Procura di Sondrio avrebbe voluto nominare un consulente di parte, l’avvocato difensore - Francesco Romualdi - ha invece insistito sull’incidente probatorio. E sarà proprio questo l’iter che verrà imboccato ora dall’inchiesta (titolari del fascicolo i pm Stefano Latorre e Luisa Russo) che vede il valtellinese denunciato per strage, lesioni,danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Lanfranconi è noto per essersi occupato in passato della mamma di 37 anni che nel lecchese (2014) uccise a coltellate le sue tre figlie, e dell’infermiera killer Sonya Caleffi che al Manzoni di Lecco si macchiò almeno di 5 omicidi.
L’incarico, il medico forense lo riceverà il prossimo 16 gennaio, durante l’udienza di conferimento. Pochi minuti, giusto il tempo di espletare la formalità e poi potrà visitare Bordoni che peraltro in questi giorni è già stato visto da un medico, lo psichiatra valtellinese Claudio Marcassoli che ha varcato la soglia di via Caimi martedì pomeriggio e poi ancora nella giornata di ieri. Un primo passo di un lungo cammino che questo giovane uomo dovrà compiere per prendere davvero coscienza della gravità del suo gesto: quel giorno avrebbe potuto uccidere, ma per fortuna i tre feriti non sono mai stati in pericolo di vita. Bordoni si sta mostrando collaborativo e forse il fatto stesso di trovarsi in un carcere a misura d’uomo, potrà influire positivamente in questo processo. Perchè al di là degli esiti penali della vicenda giudiziaria quello che conta è che la famiglia e la società riescano a recuperare quel giovane. Uno come tanti, normale e affidabile. Almeno sino a poche settimane fa.
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