Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 10 Dicembre 2024
Droni per coltivare i vigneti sui pendii valtellinesi
Dalla fortunata sperimentazione all’applicazione più strutturata, passando attraverso una fase d’interregno con l’ausilio di tecnici riconosciuti durante la necessaria battaglia normativa ai ministeri competenti - Agricoltura, Sanità e Ambiente -, ma con la volontà e la certezza che la strada da intraprendere è quella giusta.
Insomma, i droni utilizzati per effettuare i trattamenti fitosanitari sui vigneti terrazzati, nei pendii impervi della Valtellina, torneranno a volare. Lo hanno detto e promesso gli assessori regionali Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste) e Massimo Sertori (Enti locali e Montagna) che hanno dedicato la giornata al settore primario facendo prima visita ad alcune aziende - la società agricola Zamboni a Colorina e la Stella Alpina - e incontrando poi nella sede della Fondazione Fojanini a Sondrio gli operatori economici del territorio per illustrare alcune importanti novità. A partire da quella dei droni.
«All’inizio del prossimo anno sarà fondamentale trovare la quadra con i tre ministeri coinvolti, Agricoltura, Sanità, Ambiente, per estendere l’utilizzo di questa tecnologia a una più ampia porzione di territorio valtellinese - ha detto Beduschi -. Nel frattempo, metteremo a disposizione due operatori abilitati, “dronisti”, che coordinati dalla Fondazione Fojanini potranno operare già nel 2025 sui vigneti locali».
Non andrà dunque persa la sperimentazione per la gestione innovativa del vigneto finanziata dal Gal nell’ambito del Programma di sviluppo rurale Valtellina Valle dei Sapori 2014-2020, portata avanti dalla Fojanini che si è conclusa. La questione da dirimere è quella dei permessi. L’abilitazione all’utilizzo dei droni necessita infatti di un’autorizzazione molto severa - il volo è equiparato a quello degli aerei -, motivo per cui è necessario rivolgersi ai ministeri e all’Enac.
«La cosa importante è fare un’azione coordinata - ha detto Sertori -. Attualmente l’iter è incagliato, ma per noi l’applicazione dei droni in agricoltura, in particolare per la viticoltura, è fondamentale perché consente di sostituire la manodopera, e sappiamo quanto l’incidenza del personale sia alta sui terrazzamenti anche a livello di costo, e al tempo stesso di intervenire in modo più mirato. Dobbiamo trovare insieme la miglior strada per arrivare alla soluzione sperata».
«Fare gioco di squadra - ha condiviso Fernando Baruffi, presidente della Fondazione rivolgendosi alla platea di viticoltori - è importante così come avere la Regione al nostro fianco». E se Sandro Bambini presidente di Coldiretti ha promesso il sostegno della sua associazione, Mamete Prevostini, presidente del Consorzio di tutela dei vini di Valtellina ha proposto la costituzione di un tavolo di coordinamento cui possano sedere tutti i soggetti interessati.
«Siamo tra i pochi ad avere fatto una sperimentazione seria - ha aggiunto Danilo Drocco, direttore della casa vinicola Negri e già presidente del Consorzio - grazie alla Fondazione Fojanini. Significa che abbiamo in mano una conoscenza che nessun altro ha, significa che il piccolo territorio di Sondrio ha fatto una cosa unica e grandiosa. Ecco, non sprechiamola. Fa dispiacere sapere che i nostri vicini svizzeri possono usare i droni con soddisfazione e noi no».
Il territorio chiede dunque una delega per riuscire a mettere a terra un progetto ampio.
«E’ una questione di sopravvivenza del territorio» ha detto Davide Fasolini della casa vinicola Dirupi e presidente della Strada del vino dei sapori in riferimento alle difficoltà che anche i giovani che si sono avvicinati alla viticoltura stanno incontrando. «Avere qualcuno che in questo momento ci consente di proseguire con le attività a norma attuale è importantissimo - ha sottolineato Sonia Mancini della Fondazione Fojanini -. Non dimentichiamo che quest’anno siamo rimasti fermi».
«La Valtellina – ha ribadito Beduschi - può essere il cuore di questa rivoluzione tecnologica, un modello da estendere a tutta la Lombardia. Per farlo, è importante investire anche nel ricambio generazionale. La tecnologia ha bisogno di giovani, e qui c’è sicuramente un futuro promettente. Sosterremo l’agricoltura valtellinese, perché tecnologia e droni diventino strumenti indispensabili per l’agricoltura di domani».
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