Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 27 Gennaio 2016
«Doppiette scorrette. Stop all’omertà»
L’Associazione cacciatori valtellinesi prende le distanze
«Il bracconaggio? Uccide lo stesso numero di capi abbattuti con la licenza»
I casi di bracconaggio sarebbero pari almeno alle prede catturate regolarmente da chi ha la licenza e segna tutti i capi abbattuti. Ma a preoccupare sempre di più sono soprattutto gli “incidenti” che vedono l’uccisione di cani o l’esplosione di colpi a distanza ravvicinata di persone o abitazioni.
Episodi tanto gravi quanto inquietanti quelli avvenuti recentemente da Traona a Livigno, denunciati con forza dalle associazioni ambientaliste e passati sotto silenzio - per non dire negati - da chi i fucili li imbraccia.
Ma non tutti i cacciatori minimizzano. C’è chi - al contrario - prende le distanze e ribadisce correttezza e legalità. È il caso dell’associazione Cacciatori Valtellinesi - che con forza «rompe questo imbarazzante e inopportuno silenzio» ed esterna «il disappunto dei tantissimi cacciatori corretti che non vogliono sentirsi accomunati ad una realtà omertosa, nella quale l’illegalità viene sistematicamente tollerata e in alcuni casi addirittura giustificata».
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