Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 22 Aprile 2016
Divieti ai migranti, buon senso nell’accoglienza
Era stata annunciata prima di Pasqua, quando la circolare contenente i divieti ai migranti emessa dalla Prefettura l’11 marzo era stata ritirata su richiesta di Caritas e diocesi di Como, e ieri a palazzo Muzio si è tenuta la riunione sulla regolamentazione delle strutture di accoglienza.
Un incontro giudicato proficuo quello tra il prefetto Mario Giuseppe Scalia, il presidente della Provincia Luca Della Bitta, i sindaci dei comuni ospitanti, il direttore della Caritas diocesana Roberto Bernasconi, il vicario episcopale, don Corrado Necchi e la Questura durante il quale, fanno sapere dalla prefettura,«sono state prodotte azioni condivise, giuste e rispettose».
In particolare, dopo le polemiche nate dai divieti contenuti nella circolare è stato riesaminato il regolamento già in vigore nelle strutture, quello cioè datato 23 ottobre 2015 e predisposto dall’ufficio del governo d’intesa con i gestori ed adottato nei rispettivi centri di accoglienza.
«Il regolamento - dicono dall’ufficio di Scalia - è stato ritenuto un ottimo strumento di guida per gli operatori del settore, in quanto contiene indicazioni e principi leciti e legali che garantiscono e promuovono una sana integrazione ed assicurano, nel contempo, la coesione sociale e la sicurezza».
E dunque nessuna riproposizione dei divieti che tanto avevano fatto discutere, ovvero il diniego ai migranti di girare in gruppi superiori alle cinque persone o di frequentare parchi giochi o strutture pubbliche destinate ai bambini. Resta, invece, valido il divieto all’accattonaggio.
«Una questione di buon senso - dice don Necchi -. Ci sono delle avvertenze che è bene seguire in base alla natura dei luoghi in cui i migranti vengono ospitati. È chiaro che lo stile ottimale è quello della Caritas che ospita nelle sue strutture piccoli gruppi di 4, 5 o 6 persone che in questo modo riescono anche a vivere la quotidianità della comunità che li accoglie».
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