Disperso con la salma e il carro funebre

La tragedia di Piona Incredibile disavventura per il conducente del mezzo, finito a Fusine verso Piano dei Cavalli. Vana l’attesa dei parenti di Manuela Spargi per il funerale. Soccorsi in azione tra la neve: trovato al rifugio Dordona

Era salito a Colico da Milano per recuperare la salma di Manuela Spargi, 56 anni, di Milano, morta in seguito al terribile incidente stradale che l’aveva vista finire nel lago, a Piona, pochi giorni fa, con la Nissan Qashqai che guidava, probabilmente a causa di una manovra sbagliata effettuata in sede di messa in moto.

Nella metropoli, il conducente del carro funebre, non è mai arrivato. Il funerale era fissato per le 15.30 e, lui, a Colico, era arrivato alle 10.30, quindi, con ampio margine di tempo per ritornare alla base, a Milano, e permettere ai parenti di celebrare i funerali, ma, niente, il destino della salma, quel giorno, doveva essere diverso.

Impostazione

Perché l’autista, un 37enne di cui non ci sono note le generalità, ha impostato il navigatore, ma non con direzione Milano, bensì ha preso per la Val Brembana, in direzione Piazza Brembana.

Quella sarebbe stata la meta intermedia prescelta prima di dirigersi con la salma appresso a Milano. Per quale motivo non è dato sapere con precisione, forse per far visita ad alcune persone, ma, il problema è che il l’autista e il carro funebre non sono arrivati né a Piazza Brembana né a Milano.

Perché la strada più breve per la Val Brembana indicata dal navigatore, che da Fusine percorre la Valmadre, stretta e tortuosa già in estate, in inverno, è di fatto impraticabile e, oltretutto, venerdì, nevicava. Tant’è che il mezzo, appena prima di Piano dei Cavalli, intorno ai 1400 metri, si è arenato, e non c’è stato modo di proseguire. Il conducente ha tentato di tornare indietro, ma nel fare la manovra si è semi intraversato, bloccandosi del tutto.

E non c’era neppure campo per poter telefonare per cui, l’autista, a piedi e vestito in modo per nulla consono al gelo di quelle quote, ha preso a salire lungo la strada innevata, camminando per quattro ore prima di raggiungere il rifugio Dordona, nei pressi del passo, a quota 1.935 metri, chiuso e incustodito, ma dove, però, c’era campo.

Allarme

Lì, intorno alle 17, ha chiamato e ha chiesto aiuto. Ma già prima, vedendo che la salma e il carro funebre non arrivavano, i parenti e le onoranze funebri di Milano si erano allarmati e avevano cercato il mezzo tramite il Gps cui è collegato, individuandolo proprio a Fusine. Per cui già si erano mobilitati i carabinieri i soccorritori del Corpo nazionale del soccorso alpino, del Soccorso alpino della Guardia di finanza, saliti lungo la carrozzabile col quad, ma senza poter raggiungere il target. Né il carro funebre né il disperso.

Soccorritori

Al 37enne sono, invece, arrivati i soccorritori dalla Val Brembana grazie al pronto intervento anche degli operatori della società impianti di Foppolo e Akja che hanno messo a disposizione e sono saliti con le motoslitte in modo da poter raggiungere il rifugio Dordona e recuperare l’uomo. Che era in principio di ipotermia e che, una volta giunto a Foppolo, è stato trasferito all’ospedale di San Giovanni Bianco in codice verde.

Il carro funebre con la salma è rimasto in quota, a Piano dei Cavalli, ed è stato trovato e recuperato ieri mattina dai Vigili del fuoco di Sondrio, dal Sagf e dal Corpo nazionale del soccorso alpino. La salma è stata portata in fondovalle e consegnata alle onoranze funebri milanesi con destinazione Milano, mentre il carro funebre verrà recuperato appena possibile. Nello sconcerto generale.

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