Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 28 Marzo 2024
Disagio psichico negli adolescenti, un progetto multidisciplinare per aiutarli
Asst Valtellina e Alto Lario ha elaborato un programma per rispondere a un bisogno emergente aggravato dalla pandemia
Un programma multidisciplinare, la rete fra ospedali e territorio, la definizione del miglior percorso di cura possibile. L’Asst Valtellina e Alto Lario ha elaborato un progetto per rispondere a un bisogno emergente, sintomo di una problematica che la pandemia ha aggravato, il disagio psichico dei ragazzi. Nei giorni scorsi si è tenuto il primo degli incontri tra gli specialisti: a coordinarli è la dottoressa Lorella Rossi, direttore del reparto di Pediatria dal febbraio 2018, in pensione dall’autunno scorso, alla quale è stato affidato un incarico libero professionale in virtù dell’esperienza maturata e dei casi di minori con acuzie psichica affrontati proprio negli ultimi anni all’Ospedale di Sondrio.
«Sono in costante aumento le situazioni che giungono all’attenzione dei servizi a causa di una fase acuta di sofferenza con una repentina perdita delle capacità di compenso del ragazzo e della sua famiglia - è la riflessione della dottoressa Rossi -. Si tratta perlopiù di adolescenti con necessità complesse, spesso con esperienze di grave trauma o deprivazione per i quali il momento della manifestazione acuta di disagio rappresenta l’occasione per attivare interventi di cura in grado di modificare la storia clinica e la prognosi.
Le potenzialità di adeguati interventi preventivi migliora notevolmente con la tempestività e con l’azione congiunta di una rete di servizi strutturata e coordinata, della famiglia e della scuola. Gli ambienti in cui i ragazzi trascorrono la gran parte della loro giornata rappresentano infatti i contesti privilegiati per identificare e decifrare i segnali di sofferenza e di disagio».
La riunione multidisciplinare, alla presenza del direttore sanitario Anna Maria Maestroni e del direttore sociosanitario Roberta Trapletti, con il coordinamento della dottoressa Rossi, ha visto la presenza del dottor Raniero Spaterna, direttore dei Pronto soccorso aziendali, del dottor Paolo Risaro, direttore della Psichiatria, della dottoressa Michelina Inverno e del dottor Emilio Palumbo, direttori facenti funzione rispettivamente della Neuropsichiatria infanzia e adolescenza e della Pediatria e Neonatologia, oltre che di personale del comparto.
Il percorso in via di definizione prevede l’inquadramento diagnostico, la valutazione del rischio, l’individuazione dei punti di forza individuali e ambientali, gli obiettivi del trattamento. Nei casi in cui si rendesse necessario, il ricovero ospedaliero avverrà in contesti appropriati per età e specificità clinica, nel reparto di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e, in assenza di posti disponibili, in Pediatria o, per i ragazzi più grandi, in Psichiatria. Si lavora quindi alla creazione e condivisione di specifiche procedure, alla messa in atto di adeguate modificazioni strutturali dei reparti di degenza e alla creazione di percorsi di formazione mirati.
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