Dieci mesi di elicottero h24, trecento interventi di notte

Areu Il servizio era stato introdotto il 4 novembre 2021: 1.239 le uscite Il direttore Teruzzi: «Qui una grande collaborazione sotto tutti gli aspetti»

È lusinghiero il bilancio dei primi 10 mesi e mezzo di attività dell’elisoccorso di Caiolo nella sua versione h 24, sette giorni su sette. Perché dal 4 novembre 2021, quando è scattata la piena operatività anche dalle 20 alle 8 del mattino ad oggi, gli interventi effettuati sono stati 1.239, di cui 928 durante il giorno e 301 di notte, con 963 interventi primari, di soccorso in emergenza, e 276 secondari, cioè per trasportare il paziente da ospedale a ospedale. In media, quasi quattro interventi al giorno.

Con picchi di attività durante le stagioni turistiche, sia invernale sia estiva, mentre non ci sono differenze fra i comprensori, perché gli interventi sono distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio provinciale.

Efficiente

«Il servizio di elisoccorso di Areu si distingue per l’efficacia e l’efficienza dei suoi interventi - sottolinea Tommaso Saporito, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario -. Dall’estensione alle 24 ore del servizio ha fornito le risposte attese, garantendo la tempestività dei soccorsi sia per malori sia per infortuni».

Fermi restando i picchi legati alle maggiori presenze di turisti, la media delle uscite nelle 24 ore è stato di quattro al giorno, mentre la media mensile degli interventi è stata, curiosamente, di 118, esattamente come il numero che caratterizza da anni il servizio di emergenza ed urgenza sanitaria.

La cui guida in provincia di Sondrio, dal luglio scorso ha visto l’avvicendamento dei direttori, da Gianluca Marconi, a Mario Teruzzi, attuale responsabile dell’Articolazione aziendale territoriale 118 di Sondrio. Già dal novembre dello scorso anno, tuttavia, Teruzzi si divideva fra Milano e la provincia di Sondrio, atteso che rivestiva il ruolo di referente di base dell’elisoccorso di Milano-Niguarda.

Teruzzi ha assunto l’incarico di direttore a Sondrio «con entusiasmo ed impegno» e si dice soddisfatto della esperienza in questi primi mesi soprattutto per la collaborazione che ha trovato.

Attività delicata

«In un’attività delicata, complessa e rischiosa come quella che svolgiamo - evidenzia - risultano fondamentali l’organizzazione e la collaborazione. La prima ci permette di contrastare efficacemente gli imprevisti che si verificano, mentre la seconda permette di ottimizzare il lavoro e di mantenere alta la qualità del servizio».

«Ho trovato grande collaborazione - prosegue Teruzzi - sia a bordo dell’elicottero, tra personale sanitario, di condotta aeronautica e del Corpo nazionale del soccorso alpino, sia con i soccorritori delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio».

«Sia, infine, con gli amministratori pubblici, sindaci e presidenti delle Comunità montane, che sono impegnati ad aumentare i siti di atterraggio, oltre che con tutte le Forze dell’ordine, con i Vigili del fuoco, e il Corpo nazionale del soccorso alpino con cui spesso ci troviamo ad operare durante le diverse fasi dei soccorsi».

L’attività di elisoccorso, del resto, per garantire efficacia, prevede una collaborazione a 360 gradi, sia con le altre quattro basi di elisoccorso Areu (di cui due, Como e Brescia, sono abilitate anche al volo notturno), sia con le basi di elisoccorso delle regioni limitrofe, come accade spesso per Bolzano, chiamata ad intervenire nella zona di Livigno.

L’equipaggio

Lo stesso equipaggio è composito, perché formato da un pilota (che salgono a due nelle ore notturne), un tecnico del verricello, un medico specialista in anestesia e rianimazione o medicina d’urgenza, un infermiere di area critica, e un tecnico di elisoccorso del Corpo nazionale del soccorso alpino. Di notte, ricordiamolo, si vola con l’ausilio di visori notturni anche se, sempre e solo di volo a vista, attualmente, si tratta. In caso di maltempo, intervengono i mezzi su gomma.

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