Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 03 Febbraio 2021
Covid, bar falcidiati
Sei hanno già chiuso
«Non ci sono clienti»
Molte le attività che non hanno riaperto Soltanto in centro storico addio a esercizi storici e i negozi non vanno meglio: tanti cartelli “affittasi”
Sei bar nelle vie più centrali e qualche negozio, intanto. Ma con uno scenario che non lascia presagire niente di buono per il futuro del commercio cittadino e non solo.
Il ritorno in zona gialla della Lombardia e conseguentemente della provincia e di tutti i suoi centri, grandi e piccoli, con la riapertura di ristoranti e bar ha portato alla luce ciò che le limitazioni da rosso prima e da arancione poi avevano lasciato soltanto intuire: la cessazione di numerosissime attività. Chiusure causate direttamente o indirettamente dalle incertezze e dalle difficoltà legate alla pandemia che in qualche caso hanno accelerato dei processi già in atto, in altri hanno fatto desistere all’improvviso.
Che sia per una ragione o per l’altra il risultato è un panorama cittadino sempre più povero, una geografia urbana in cui porte chiuse e serrande abbassate si fanno notare più di quelle aperte, in cui chi lascia non viene sostituito.
Il futuro
Una situazione difficile, drammatica anche a voler guardare il futuro del capoluogo a serio rischio desertificazione, sociale e commerciale, in cui la componente di attrazione turistica ancora stenta a decollare. Un quadro dalle tinte fosche al centro dell’attenzione delle associazioni di categoria seriamente preoccupate per un trend che sembra destinato a peggiorare. Confcommercio sta lavorando su analisi e dati per capire esattamente i contorni del fenomeno, che non riguarda soltanto il capoluogo, e valutarne le ricadute. «C’è grande attenzione e sensibilità su questo tema. Siamo vicini ai nostri associati e stiamo cercando di capire esattamente com’è la situazione» dicono da via Del Vecchio Macello.
Danni collaterali
Intanto i danni collaterali da virus, tra aperture a singhiozzo, diminuzione drastica del giro d’affari e conti comunque da pagare, sono evidenti dietro le porte chiuse e i cartelli di affittasi alle vetrine.
Basta un giro veloce per il centro di Sondrio per capire la drammaticità della situazione: chiuso il bar Nazionale ad un passo da piazza Garibaldi, chiuso il bar Tiffany in fondo alla galleria Campello, chiuso il Gatto e la Volpe in via Trieste dove hanno deciso di gettare la spugna anche il bar Trieste e il Bistrò km0.
In affitto anche il bar Zeus in via Sauro, mentre Le Cafè in via Piazzi ha appena cambiato gestione per una cifra, si dice, lontana dai fasti del mercato solo di un paio d’anni fa.
Qualcosa come il 5,5% delle 110 attività presenti nel capoluogo ha chiuso. Non poco.
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