Corruzione, l’inchiesta si allarga
Gli indagati sono più di cinque

Oltre all’imprenditore arrestato a Valdisotto, coinvolti anche funzionari pubblici e fiscalisti

Si allarga il cerchio nell’inchiesta che vede al centro Enrico Davide Bracchi, detto “Chicco”, l’imprenditore edile 57enne di Cepina di Valdisotto, titolare dell’omonima ditta di costruzioni, finito in manette una settimana fa con le pesanti accuse di corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa ai danno dello Stato, reati tributari (“dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” e “occultamento o distruzione delle scritture contabili”) e autoriciclaggio delle somme indebitamente percepite.

Da una settimana Bracchi è rinchiuso nel carcere di via Caimi a Sondrio: davanti al giudice per le indagini preliminari Antonio De Rosa ha fatto scena muta, e al magistrato non è restato altro da fare che confermare l’ordinanza di custodia cauteare da lui stesso firmata su richiesta della Procura e, in particolare, dei sostituti procuratori Stefano Latorre e Marialina Contaldo.

E ora, ad una settimana dall’eclatante arresto effettuato dalla Guardia di finanza, è difficile sapere qualcosa di più sull’intricata indagine durata circa 4 anni, partita nel 2016.

Il riserbo è ancora massimo, nonostante l’ordinanza di custodia cautelare eseguita. Perché? È presto detto: le indagini non sono affatto concluse. Non solo: nel mirino delle Fiamme gialle non ci sono solo Bracchi e altre quattro persone, come avevano spiegato alcuni giorni fa gli investigatori. Secondo le informazioni rese poco dopo l’arresto, infatti, sarebbero quattro i coindagati, commercialisti e consulenti fiscali, orbitanti anche nella vicina Svizzera, tenuto conto che il provento dell’attività illecita posta in essere veniva trasferito su conti correnti d’oltralpe. Ebbene, anche dagli inquirenti ora arriva la conferma: ad essere indagati sono più di cinque persone (Chicco Bracchi e i 4 “misteriosi” coindagati ), ma di più.

Si tratterebbe, oltre che di consulenti, anche di funzionari pubblici “compiacenti” poiché, secondo le accuse, in cambio di regalie, che potevano essere rappresentati da sconti sull’acquisto di villette, se non, addirittura, la cessione di una villetta gratis, favorivano la fattibilità delle operazioni immobiliari predisposte dalla Bracchi Costruzioni, vuoi rendendo edificabili dei terreni, vuoi permettendo aumenti di volumetrie non previste nei piani regolatori. Comportamenti che configurano il reato di corruzione.

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