Contagi, Sondrio
in controtendenza

L’andamento La nostra provincia una delle poche in Lombardia con il numero di nuovi positivi in crescita

Resta instabile, il dato riferito al contagio in provincia di Sondrio, tant’è che anche ieri era in aumento di ben 22 unità rispetto al giorno precedente, con 87 nuovi positivi sui 65 di giovedì. Qualcuno in meno, va detto, rispetto ai 92 nuovi casi censiti due venerdì fa, ma di fatto da una settimana con l’altra non si può dire vi sia stato un gran ridimensionamento del dato.

I nostri vicini

Un andamento del contagio, oltretutto, in controtendenza rispetto al trend delle altre realtà lombarde, dove in numeri assoluti i nuovi casi sono di più, in proporzione al maggior numero di residenti, ma l’indicatore è in costante diminuzione sui giorni precedenti. Ieri, ad esempio, oltre a Sondrio solo Lodi contava dieci nuovi casi in più rispetto al dato di giovedì, e Como quattro in più. Tutti gli altri erano in calo.

Prima di abbassare completamente la guardia, quindi, nella nostra provincia vale la pena di sfoderare ancora una certa cautela. A due cifre, per esempio, il parametro riferito al contagio su Sondrio, ieri con 15 nuovi positivi, che portano il totale degli infettati, da inizio pandemia, a 4.644, il 21,51% della popolazione, su una media provinciale del 21,88%. Altri otto nuovi casi a Morbegno, la cui incidenza sulla popolazione nei due anni è del 22,79% e cinque nuovi casi ciascuno a Chiavenna, Tirano, e Traona. Alta, tra l’altro, in quest’ultima località, l’incidenza del dato sulla popolazione, pari al 25,7% nei due anni di pandemia.

Ancora, due casi si segnalano a Livigno, altrettanti a Grosio, a Valdisotto e a Valdidentro, realtà dove quotidianamente, si evidenziano nuove positività, anche se in numero contenuto rispetto al passato, tant’è che l’incidenza, per sette giorni su 100mila abitanti, in provincia di Sondrio è crollata a 308, su una media regionale di 348.

Congelato a 41, da inizio settimana, il numero dei pazienti ricoverati al centro Covid Morelli, intendendosi come tali, gli acuti, perché resta un novero di paucisintomatici e in via di guarigione, che sono ricoverati in altri reparti. La scorsa settimana i pazienti acuti erano 54, per cui siamo di fronte ad un impegno più che dimezzato rispetto al picco di 109 ricoverati registrato il 31 gennaio scorso.

Lo sgonfiamento dei reparti si legge anche nel dato regionale, perché ieri i ricoverati in area medica erano 1.187, nove in meno sul giorno precedente e in Terapia intensiva 103, sette in meno. Numeri che traghettano da lunedì, la nostra regione in zona bianca.

Zona bianca

«Da due settimane, i parametri di riferimento della Lombardia - ha detto, ieri, Attilio Fontana - sono in costante miglioramento. Il tasso di occupazione in Terapia intensiva è sceso al 6,1% e in area medica all’11,4%. E, soprattutto, il tasso di positività su 100mila abitanti, si attesta sul 7,2%, al di sotto della media nazionale, che è al 10,3%».

Ieri, in Lombardia, i nuovi positivi erano 4.599, sui 5.239 del giorno precedente, mentre i casi Covid attivi, in provincia di Sondrio, in base al dato dell’Ats della Montagna, riferito alla giornata di giovedì, sono 1.042, sei in meno sul giorno precedente. Leggermente in calo la media sui sette giorni dei guariti, 111 giovedì sui 117 di mercoledì, ma in calo anche lo stesso dato medio riferito ai nuovi positivi, 81 giovedì sugli 85 del giorno precedente.

«Il ritorno in zona bianca - incalza Fontana -, che, di per se, non andrà ad incidere in modo determinante sulla quotidianità dei cittadini, conferma, però, quanto sia forte e concreto il senso di responsabilità dei lombardi quanto a vaccinazioni, rispetto delle regole, e comportamenti virtuosi».

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