
Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 30 Marzo 2025
Con la primavera tornano le zecche. L’appello: «Fate attenzione. E niente fai da te»
Chiavenna
I primi caldi primaverili hanno sortito l’effetto di risvegliare anche gli insetti parassiti che popolano i nostri giardini, prati e boschi. Il riferimento è alle zecche, che, appollaiate alle estremità degli arbusti attendono che transiti il loro ospite preferito, l’animale selvatico o quello domestico, cani e gatti in particolare, per poterlo aggredire e suggergli il sangue. Anche l’uomo è fra le potenziali “prede”, perché la zecca si insinua nella cute della persona in transito nei boschi o nei prati o vi si insedia di riflesso passando dai gatti e dai cani che ha preso di mira all’uomo che vi si siede accanto o li prende in braccio.
E che, poi, giocoforza finisce in Pronto soccorso per farsi estirpare l’animaletto. «Abbiamo avuto oggi il primo caso di zecca di questa stagione - assicura Carlo Marolda, direttore del Pronto soccorso di Chiavenna - e speriamo non sia come lo scorso anno, quando ne abbiamo visti tantissimi. Sulle prime si potrebbe considerare un intervento persino banale, perché si tratta di estrarre il parassita e poco più, ma il tutto va eseguito in modo consono e, soprattutto, va intrapreso un percorso terapeutico appropriato, per evitare che possano ingenerarsi problemi anche seri in futuro. L’invito che rivolgiamo a tutti coloro che sono punti da zecche è di non cercare di rimuoverle da soli a casa. Molto meglio venire in Pronto soccorso perché se la rimozione avviene in modo maldestro e restano dei rostri all’interno, allora l’infezione può estendersi. Qui valutiamo la portata della puntura e, in base alla situazione, somministriamo la profilassi antibiotica, consigliamo l’esecuzione del dosaggio anticorpi antiborrellia, portatrice della malattia di Lyme, dopo almeno tre settimane dalla puntura, e raccogliamo in una provetta la zecca che il paziente consegnerà, nel più breve tempo, all’ufficio veterinario di zona dell’Ats per l’esame dell’animale. I cui esiti verranno comunicati telefonicamente al paziente stesso».
É molto importante attenersi alla procedura per evitare brutte sorprese in futuro, perché la zecca può procurare anche gravi reazioni allergiche e trasmettere malattie fra cui quella di Lyme e la meningonencefalite da zecche (Tbe). La prima è un’infezione batterica che ha un’incubazione fra i tre i 32 giorni e si manifesta, all’inizio, con chiazze rossastre sulla pelle, a volte febbre, malessere, mal di testa, dolori articolari e muscolari, ma dopo settimane o mesi possono emergere artriti, meningiti e problemi al cuore. Fondamentale è affrontarla nei primi stadi di cui l’importanza del dosaggio antiborrelia. La Tbe invece è una malattia virale che colpisce il sistema nervoso e inizia con febbre e disturbi similinfluenzali. Il decorso è serio nel 20-30% dei casi con conseguenze anche permanenti e invalidanti. Importante, trattare da subito gli animai domestici con antiparassitari, e non andare scoperti per prati e boschi. Sempre pantaloni lunghi e cappellino.
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