Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 25 Novembre 2024
«Codice della strada: si punta solo a punire e non si fa formazione»
Le ultime modifiche Mariani, presidente di Aci Sondrio, critica i continui interventi «che mancano di sostanza». Il 60% di chi ha la patente «oggi non passerebbe l’esame»
Sonora bocciatura delle modifiche al Codice della strada approvate dal Senato in via definitiva mercoledì scorso, da parte di Andrea Mariani, presidente di Aci Sondrio, che già si era espresso negativamente sul tema nel marzo scorso, quando ad approvare il disegno di legge sicurezza e le suddette modifiche era stata la Camera.
«Mi si dica pure che ce l’ho con Salvini, ma questa è la quarta modifica al Codice della strada che introduce - dice Mariani -. Ogni volta che la cronaca gli fornisce uno spunto, procede. E allora mi chiedo a cosa siano serviti i tre passaggi precedenti. Non so. So solo che manca tanta sostanza. Perché si punta a punire, e mi può anche stare bene, ma senza fare formazione. Noi abbiamo bisogno di formare gli utenti della strada. Devono conoscere le norme, tra l’altro in continuo cambiamento. Invece sono sicuro che se sottoponessimo a esame gli attuali utenti della strada, e come tali intendo i conduttori di veicoli, i motociclisti, i ciclisti, coloro che viaggiano in monopattino e i pedoni, almeno il 60% non li passerebbe. Perché vorrei vedere quanti sono aggiornati di fronte a questi continui cambiamenti».
Mariani ricorda che dall’anno della sua introduzione, era il 1865, il Codice della strada ha subìto undici cambiamenti, la maggior parte dei quali negli ultimi anni. Fino al 1959 è stato modificato tre volte, un niente, si può dire, poi, dal 1992 al 2007 altre tre, quindi, dal 2020 ad oggi, ha subìto quattro revisioni.
«Come si può pensare, a questo punto, che un patentato conosca le norme aggiornate? Abbiamo un 60% di patenti ottenute fra il 1979 e il 1998 da persone che hanno visto almeno sette cambiamenti del Codice della strada - dice Mariani -, poi abbiamo un 40% di patentati che, o sono più avanti con l’età, o sono più giovani. In definitiva circolano milioni di persone che non hanno mai fatto un minimo di aggiornamento, quando, invece, lo si potrebbe benissimo fare anche online. Una cosa importante, che avrebbero potuto inserire nella norma e che invece non hanno fatto, sarebbe stato subordinare il riconoscimento dei due punti patente annui a coloro che non hanno infranto il Codice della strada al superamento di un’ora di aggiornamento online gratuita». Tiene tantissimo all’aspetto della formazione Mariani, che giudica imprescindibile ai fini del contenimento del fenomeno delle morti sulle strade.
«Ogni anno scompare un paese di 3.150 abitanti, in Italia, a causa delle morti in strada - incalza Mariani - con un riverbero anche economico sul Pil perché si parla di 18 miliardi di euro l’anno corrispondenti al costo di queste vite umane e noi, di fronte a tutto ciò, pensiamo a punire. Non basta, non è sufficiente».
Bocciate, in particolare, da Mariani, le misure introdotte per regolamentare il transito dei ciclisti e quelle che permettono ai neopatentati di guidare l’auto di famiglia purché non superi i 75 chilowatt tonnellata.
«Malissimo rispetto alle norme sulle biciclette che sembrano proprio dissuadere dal circolare in strada - dice Mariani -, tant’è che ci sono le associazioni di ciclisti infuriate, ma non concordo neppure col fatto di legare la guida dell’auto di famiglia, per un giovane, alla sua potenza. Meglio sarebbe ricorrere a scatoline moderne, che si installano sulle auto e che limitano in automatico la potenza della vettura». Benedetta invece la normativa sui monopattini, assimilati a motorini «ed era veramente ora», assicura Mariani.
Dopodiché «come Aci cercheremo di indire momenti formativi - conclude Mariani - e, a livello nazionale, si sta studiando anche una modalità per arrivare agli utenti attraverso indicazioni inserite sul nostro sito interne
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